giovedì 21 dicembre 2017

Tenuità del fatto: il Gip non può archiviare de plano se l'indagato si oppone

Il gip non può archiviare de plano il procedimento per la particolare tenuità del fatto senza notificare le decisione all'imputato che si era già dichiarato contrario. La Corte di cassazione, con la sentenza 56942 depositata ieri, accoglie il ricorso contro la scelta del giudice delle indagini preliminari di archiviare senza fissare un'apposita udienza, malgrado ci fosse un atto di opposizione da parte del diretto interessato. La Suprema corte ricorda che il Dlgs 28 del 2015 che ha introdotto la particolare tenuità del fatto, ha in effetti previsto la possibilità di anticipare la dichiarazione di non punibilità in fase di indagini preliminari per rendere più incisiva la finalità deflattiva della norma ed effettivo l'alleggerimento del carico di lavoro degli uffici giudiziari. Il procedimento di archiviazione deve però necessariamente prevedere un “confronto” con l'indagato o con la persona offesa sulla richiesta del Pm, che li metta nella condizione di contestare la particolare tenuità del fatto, nel caso dell'indagato perché punta ad una piena assoluzione nel merito e nel caso della parte lesa perché ha interesse a dimostrare che il fatto non è di lieve entità. Per questo la norma prevede che sia la persona offesa sia quella sottoposta alle indagini preliminari sia no avvisate della richiesta di archiviazione alla quale possono opporsi entro 10 giorni e il giudice, se non rileva motivi di inammissibilità, deve fissare l'udienza camerale dandone notizia al Pm, all'indagato e alla parte lesa. E' dunque evidente, per la Cassazione, che il mancato esame dei motivi dell'opposizione presentata dal ricorrente determina la nullità insanabile del decreto del Gip.

fonte: Cassa Forense - Dat Avvocato

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