Corte di cassazione - Sezione V penale - Sentenza 20 settembre 2013 n. 38962
Il sindacalista può parlare di “vergogna aziendale” se denuncia le modalità scorrette di organizzazione del lavoro volte a favorire alcuni a scapito di altri senza incorrere nel reato di diffamazione. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 38962/2013, respingendo il ricorso del direttore medico responsabile dell’Ufficio prevenzione e protezione della sicurezza interna dell’Asl di Pescara.
Il sindacalista lamentava in particolare il fatto che a troppi medici in servizio presso il Dipartimento di salute mentale fosse stata riconosciuta, sulla base di una prescrizione, l’esenzione dalla reperibilità notturna e da altre turnazioni.
In tema di critica sindacale la Suprema corte ricorda che “sussiste l’esimente dell’esercizio del diritto di critica sindacale (art. 51 cod. pen.) qualora Il rappresentante di un’organizzazione sindacale indirizzi una missiva a vari enti istituzionali nonché alla stessa parte lesa, che censuri le scelte di quest’ultima […] ipotizzando a suo carico la realizzazione di comportamenti penalmente rilevanti”.
Del resto osservano gli ermellini “la missiva inviata dall’imputato certamente non ha per oggetto immediato l’efficienza dei servizio, ma, nella prospettiva sindacale assunta dall’autore, le modalità di svolgimento delle funzioni dell’ufficio Prevenzione e Protezione. La ragione della ritenuta sussistenza dell’esimente, pertanto, sono state individuate proprio nel fatto che le espressioni, certamente aspre, adoperate […], erano finalizzate a denunciare modalità di organizzazione del servizio, che, al di là dei riflessi sull’utenza, si traducevano, secondo l’assunto del primo, in favoritismi a favore di alcuni medici e in danno di altri”.
“Proprio l’assenza di una connotazione personale delle espressioni - tutte rivolte al risultato dell’attività e non al suo autore - e la loro funzionalizzazione allo svolgimento delle funzioni di rappresentanza degli interessi del lavoratori interessati giustificano la conclusione raggiunta dai giudice di secondo grado”.
A ciò, secondo i giudici, deve aggiungersi che “le modalità di estrinsecazione del diritto di critica non hanno superato i limiti della continenza espressiva perché il carattere ‘sconcertante’ o ‘grottesco’ o ‘borbonico’ della situazione, definita come ‘vergogna aziendale’, senza tradursi in una gratuita ed immotivata aggressione alla sfera personale dell’odierno ricorrente, denuncia, come si diceva, il risultato dei denunciati favoritismi”.
fonte: ilsole24ore/Il sindacalista può parlare di “vergogna aziendale”
Blog di attualità e informazione giuridica - Lo Studio Legale Mancino ha sede in Ferrara, Via J. F. Kennedy, 15 - L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione
sabato 21 settembre 2013
Il sindacalista può parlare di “vergogna aziendale”
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ferrara: Violentò minore in auto. Condanna a dieci anni per il pedofilo seriale
Ieri la sentenza del Tribunale nei confronti uno straniero di 32 anni. Al termine dell’udienza la vittima, ora maggiorenne, ha pianto. É sta...
-
Risponde di lesioni colpose di cui all'articolo 590 cod. pen. l'automobilista che apre la portiera della macchina per scendere e co...
-
Ieri la sentenza del Tribunale nei confronti uno straniero di 32 anni. Al termine dell’udienza la vittima, ora maggiorenne, ha pianto. É sta...
-
Ha salutato la presidente del collegio giudicante con un «vostro onore», come nei film americani. Ha proseguito, come nei film americani, i...
Nessun commento:
Posta un commento