mercoledì 19 gennaio 2022

Covid, il Consiglio di Stato sospende la sentenza del Tar sulle terapie domiciliari

Il Consiglio di Stato, con decreto monocratico il presidente Frattini, ha sospeso la sentenza con la quale il Tar Lazio aveva annullato la circolare sulle terapie domiciliari Covid. Nel decreto di sospensione di Palazzo Spada, in sede monocratica, si afferma che la circolare contiene raccomandazioni e non prescrizioni vincolanti sulla cosiddetta "vigile attesa" e somministrazione di fans e paracetamolo durante i primi giorni della malattia per i pazienti Covid a casa, e "non prescrizioni vincolanti". La circolare è stata "bocciata" nella parte in cui, nei primi giorni della malattia, prevede una mal intesa “vigilante attesa” e somministrazione di FANS e paracetamolo (principio attivo della Tachipirina) e in particolare nella parte in cui pone delle indicazioni “in negativo”, ossia sconsigliava ai medici di utilizzare determinati farmaci come l’idrossiclorochina.
fonte:italiaoggi.it

Stop alla plastica monouso: entra in vigore la direttiva Ue

È entrato in vigore il Decreto legislativo n.196 del 8 novembre 2021 per l'attuazione in Italia della direttiva (UE) 2019/904, ovvero la direttiva SUP sulle plastiche monouso. SUP sta per “Single-Use Plastic” e comprende una vasta gamma di prodotti che troppo spesso finiscono per inquinare l’ambiente e soprattutto i mari e le spiagge. Oltre l’80% dei rifiuti marini rinvenuti sulle spiagge europee sono di plastica; di questi, il 50% sono oggetti di plastica monouso e il 27% sono attrezzatura collegata alle attività di pesca.
La messa al bando di prodotti monouso
L'obiettivo di riduzione della plastica monouso e della sua dispersione nell'ambiente passa anche dal divieto, riduzione o dalla regolamentazione del consumo degli oggetti di plastica monouso che più frequentemente si rinvengono sulle spiagge dell'Unione europea:
- Bastoncini cotonati (già vietati in Italia)
- Piatti, posate, cannucce, agitatori per bevande e bicchieri (aggiunti nel recepimento italiano)
- Palloncini e aste per palloncini
- Contenitori in polistirene per asporto e consumo diretto di alimenti
Questi prodotti non potranno più essere commercializzati se sono fatti di plastica tradizionale: è consentita la presenza sul mercato solo fino a esaurimento delle scorte. 
Al bando anche tutti gli oggetti in plastica oxo-degradabile, già abbandonati diversi anni fa dal mercato italiano.
L’apertura italiana ai prodotti biodegradabili e compostabili
Rispetto a quanto previsto dalla direttiva UE, il recepimento italiano prevede che possano essere immessi in commercio prodotti monouso realizzati in materiale biodegradabile e compostabile, purché certificati conformi allo standard europeo UNI EN 13432 (se sono imballaggi) o UNI EN 14995 (se sono altri manufatti in plastica). Queste alternative biodegradabili e compostabili devono anche avere percentuali crescenti di materia prima rinnovabile: almeno il 40% da subito e almeno il 60% a partire dal 1° gennaio 2024.
Il recepimento italiano prevede il ricorso alle soluzioni biodegradabili e compostabili solo in alcuni casi specifici:
- quando l’uso di alternative riutilizzabili non sia possibile
- quando l’impiego avvenga in circuiti controllati, con destinazione dei rifiuti alla raccolta differenziata (es. mense, ospedali)
- quando le alternative riutilizzabili non offrono adeguate garanzie di igiene e sicurezza
- nei casi in cui si ha presenza di un elevato numero di persone (es. sagre, fiere…)
- in tutti i casi in cui le alternative riutilizzabili abbiano un impatto ambientale peggiore delle soluzioni biodegradabili e compostabili (sulla base di analisi del ciclo di vita da parte del produttore).
Questa apertura all’uso delle soluzioni biodegradabili e compostabili che è stata da più parti criticata e rischia ancora di portare l’Italia a una procedura di infrazione da parte della Commissione UE, poiché sono state prese decisioni diverse da quelle individuate con le Linee Guida di orientamento delle Commissione UE per l’applicazione della Direttiva SUP.
Oltre a indebolire gli obiettivi di riduzione al ricorso ai prodotti monouso, in favore di soluzioni riutilizzabili, l’apertura italiana ai prodotti biodegradabili e compostabili lascia anche qualche perplessità in merito alla sicurezza di nuovi prodotti nel contatto con alimenti. Nella nostra ultima inchiesta siamo andati a capire quanto i prodotti monouso ecologici siano sicuri. E anche una precedente inchiesta sulle stoviglie riutilizzabili contenenti bambu aveva portato a qualche brutta sorpresa.
Bottiglie di plastica: dal 2024 solo con tappo vincolato
Cambio di rotta anche per le bottiglie in plastica. A partire dal 3 Luglio 2024, le bottiglie fino a 3 litri di volume potranno essere commercializzate esclusivamente se il loro tappo di plastica rimane attaccato alla bottiglia dopo l'apertura, per la durata dell’uso previsto del prodotto. Le bottiglie per bevande in PET, inoltre, dovranno contenere almeno il 25% di PET riciclato entro il 2025 e almeno il 30% a partire dal 2030.
Ambiziosi anche i target di raccolta e riciclo per le bottiglie, più restrittivi rispetto ad altri imballaggi in plastica: in Italia, così come negli altri paesi UE si dovrà raccogliere il 90% di quanto immesso al consumo entro il 2029, con una tappa intermedia del 77% entro il 2025.
Salviette e assorbenti con un'apposita marcatura
Un'altra importante modifica riguarda i prodotti per l'igiene personale e della casa. Per esempio le salviette umidificate per l'igiene personale o domestica a base di fibre di plastica (poliestere e poliidrossialcanoati - PHA) devono riportare una precisa etichettatura che ne evidenzi il contenuto di plastica e le conseguenze della dispersione di questi prodotti nell'ambiente. Anche assorbenti, tamponi igienici e applicatori per tamponi devono riportare l'apposita marcatura. Per i prodotti come le salviette umidificate, interamente costruite con polimeri naturali non modificati chimicamente (come la viscosa e il lyocell), non si applicano le regole della direttiva: non esiste quindi alcun obbligo di indicazione sulle confezioni. Rientrano tra gli oggetti per cui è obbligatorio riportare l'apposita marcatura anche i prodotti del tabacco con filtri e le tazze o bicchieri per le bevande, se contengono parti o strati di plastica.

Cartelle esattoriali meno salate, dal 2022 gli oneri di riscossione li paga lo Stato

La cartella esattoriale è l'atto che Agenzia delle entrate-Riscossione invia su incarico degli enti creditori per recuperare le somme che risultano dovute dai cittadini. In pratica, l’ente creditore comunica all’Agenzia delle entrate-Riscossione l’importo da riscuotere.
Nella cartella è indicato l’importo totale da saldare e gli enti che ne hanno fatto richiesta, il dettaglio degli importi a debito divisi tra imposta sanzione ed interessi nonché le spese di notifica che spettano all'Agenzia delle entrate-Riscossione. A queste, fino al 2021 si aggiungeva l’onere di riscossione (o aggio prima del 2016) che altro non era che la remunerazione che l'Agente della riscossione percepiva come compenso per l’attività di recupero crediti svolta per conto dell’ente richiedente.
La novità del 2022
Con la legge di Bilancio del 2022 sono stati stanziati appositi fondi che vengono destinati a coprire i costi di gestione del servizio nazionale di riscossione, in parole povere, lo Stato da quest’anno si fa carico dell’onere di riscossione che fino a poco fa rendeva ancora più pesanti le cartelle esattoriali.
Attenzione, questa voce sparisce esclusivamente dalle cartelle emesse dal 1° gennaio 2022, tutte quelle precedenti rimangono invariate e devono essere interamente saldata perché non sono previsti sconti retroattivi.
Quanto si risparmia
L’aggio di riscossione è sempre stato oggetto di numerose critiche, infatti negli anni è stato più volte rivisto al ribasso arrivando all’ultima riforma del 2015 che ha rinominato questo balzello come onere di riscossione e ne ha ridotto gli importi per le cartelle emesse a partire dal 2016. 
In particolare, in caso di pagamento della cartella entro 60 giorni dalla notifica, l’onere di riscossione era del 3% calcolato sulla somma di imposta da pagare, sanzioni, interessi e spese di notifica dell’atto. In caso di pagamento oltre i 60 giorni, questa percentuale arrivava al 6% calcolato anche sugli interessi di mora che si aggiungono a quelli legali.
Attenzione però, rimangono a carico del contribuente le spese di notifica della cartella e le eventuali spese relative alle procedure esecutive e cautelari (pignoramenti, ipoteche…).

sabato 15 gennaio 2022

Nuovo Codice della strada 2022: ecco tutte le novità

Dal 1° gennaio 2022 sono entrate in vigore le nuove norme del Codice della strada. Oltre all'aggiornamento delle regole per chi circola sul monopattino, il decreto infrastrutture e trasporti ha introdotto alcune importanti novità che impattano sugli automobilisti. Vediamole in breve. 
Non solo smartphone, stretta su tutti i device
Una prima novità riguarda l'estensione dei dispositivi che non possono essere utilizzati mentre si è alla guida. Non più solo smartphone, ma anche computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino l'allontanamento delle mani, anche temporaneo, dal volante. La normativa non lascia più spazio a interpretazioni diverse. 
Passaggi a livello e strisce pedonali
Il mancato rispetto di attraversamento del passaggio a livello può essere rilevato tramite dispositivi per l'accertamento e il rilevamento automatico delle violazioni, in entrambi i casi possono essere installati direttamente dal gestore dell'infrastruttura ferroviaria. Vengono introdotti anche nuovi obblighi di comportamento in corrispondenza delle strisce pedonali. La precedenza deve essere data sempre, non solo ai pedoni che hanno iniziato l'attraversamento sulle strisce, ma anche a quelli che sono in procinto di farlo. 
Parcheggi e sanzioni
Le nuove misure prevedono multe raddoppiate per chi parcheggia nei posti riservati alle persone con disabilità. Ora le sanzioni vanno da 168 a 672 euro (prima erano comprese tra 87 e 335 euro). Se i posti riservati sono già occupati o non disponibili, le persone disabili possono parcheggiare il proprio mezzo (provvisto di contrassegno) gratuitamente sulle strisce blu. Arrivano anche più parcheggi "rosa" riservati alle donne in gravidanza e ai genitori con figli fino a due anni: anche in questo caso deve essere esposto l'apposito contrassegno, il cosiddetto "permesso rosa". I parcheggi con le colonnine di ricarica per le auto elettriche possono essere occupati soltanto nell'arco di tempo necessario per ricaricare la batteria. Trascorsa un'ora sarà quindi vietato di sostare ulteriormente. Il divieto non è valido tra le 23 e le 7 del mattino. 
Patente, auto a noleggio e motociclisti
Aumenta la durata del foglio rosa che passa da sei a 12 mesi, mentre l'esame di guida per la patente B può essere ripetuto per massimo tre volte. I neo patentati possono guidare un mezzo fino a 95 Cv di potenza, purché sia presente al loro fianco una persona con una patente conseguita da almeno 10 anni e di età non superiore a 65 anni. Novità anche per quanto riguarda le infrazioni commesse mentre si è alla guida di un'auto a noleggio. Il decreto infrastrutture chiarisce che è il cliente a pagare le infrazioni commesse mentre è alla guida, le società di noleggio devono collaborare nel fornire agli uffici le generalità di chi ha sottoscritto il contratto di noleggio, così che il verbale venga notificato direttamente all'automobilista. Novità anche per i motociclisti: il conducente di una moto viene infatti multato se il proprio passeggero non indossa il casco, a prescindere dall'età (precedentemente questa regola si applicava solo ai passeggeri minorenni).
Inasprite le sanzioni per chi non rispetta l'ambiente
Con il nuovo Codice della strada vengono inasprite le sanzioni per chi getta dal finestrino rifiuti come carte o mozziconi di sigaretta. Chi viene sorpreso a infrangere le nuove regole rischia una multa da 52 a 204 euro (prima si andava dai 26 ai 52 euro). Vengono inoltre riviste le soglie delle sanzioni per chi "insozza la strada", dato che chi sporca può mettere a rischio la sicurezza stradale: ora le sanzioni vanno dai 216 agli 866 euro (in precedenza si partiva dai 108 e si arrivava a 433 euro).

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