mercoledì 10 febbraio 2016

Portone chiuso in faccia: gesto ineducato, che però non giustifica la pioggia di offese

Follie da condominio. Lei, abitante nel palazzo, vede arrivare altre tre condomine e chiude volutamente, e in tutta fretta, il portone. Gesto poco civile, senza dubbio, ma non tale da legittimare la reazione scomposta delle persone risentitesi per l’affronto subito.
Consequenziale la condanna per il delitto di ingiuria, concretizzatosi in una raffica di offese, inflitta prima dal Tribunale e poi confermata dalla Cassazione con la sentenza n. 5229/2016, depositata il 9 febbraio.
Ira. Nessun dubbio già per i giudici di merito. Gli improperi, ripetuti ad alta voce nel contesto condominiale di una cittadina siciliana, meritano di essere sanzionati. Logica, quindi, la condanna per «ingiuria», con tanto di «multa» – 750 euro – e «risarcimento del danno» a favore della persona offesa.
Nel contesto della Cassazione, però, il legale delle tre donne finite sul banco degli imputati sostiene la tesi della «provocazione». A suo dire, in sostanza, a provocare l’«ira» delle sue clienti è stata la condotta dell’altra condomina, che volutamente aveva chiuso il portone del palazzo vedendo arrivare le tre donne.
Ma la linea difensiva della «provocazione» si rivela davvero fragile.
Per i giudici di Cassazione, pur dando per acclarata la ricostruzione dell’episodio, si può affermare, senza dubbio, che «la semplice chiusura di un portone, prima dell’arrivo di altri condomini» non può rendere giustificabile lo «stato d’ira» manifestato verbalmente alle tre donne.
Quella condotta, cioè la volontaria e frettolosa chiusura del portone del palazzo, è stata sì «ineducata», riconoscono i giudici, ma non così grave da rendere comprensibile la «protratta reazione offensiva posta in essere» dalle tre donne.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Portone chiuso in faccia: gesto ineducato, che però non giustifica la pioggia di offese - La Stampa

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