mercoledì 19 gennaio 2022

Cartelle esattoriali meno salate, dal 2022 gli oneri di riscossione li paga lo Stato

La cartella esattoriale è l'atto che Agenzia delle entrate-Riscossione invia su incarico degli enti creditori per recuperare le somme che risultano dovute dai cittadini. In pratica, l’ente creditore comunica all’Agenzia delle entrate-Riscossione l’importo da riscuotere.
Nella cartella è indicato l’importo totale da saldare e gli enti che ne hanno fatto richiesta, il dettaglio degli importi a debito divisi tra imposta sanzione ed interessi nonché le spese di notifica che spettano all'Agenzia delle entrate-Riscossione. A queste, fino al 2021 si aggiungeva l’onere di riscossione (o aggio prima del 2016) che altro non era che la remunerazione che l'Agente della riscossione percepiva come compenso per l’attività di recupero crediti svolta per conto dell’ente richiedente.
La novità del 2022
Con la legge di Bilancio del 2022 sono stati stanziati appositi fondi che vengono destinati a coprire i costi di gestione del servizio nazionale di riscossione, in parole povere, lo Stato da quest’anno si fa carico dell’onere di riscossione che fino a poco fa rendeva ancora più pesanti le cartelle esattoriali.
Attenzione, questa voce sparisce esclusivamente dalle cartelle emesse dal 1° gennaio 2022, tutte quelle precedenti rimangono invariate e devono essere interamente saldata perché non sono previsti sconti retroattivi.
Quanto si risparmia
L’aggio di riscossione è sempre stato oggetto di numerose critiche, infatti negli anni è stato più volte rivisto al ribasso arrivando all’ultima riforma del 2015 che ha rinominato questo balzello come onere di riscossione e ne ha ridotto gli importi per le cartelle emesse a partire dal 2016. 
In particolare, in caso di pagamento della cartella entro 60 giorni dalla notifica, l’onere di riscossione era del 3% calcolato sulla somma di imposta da pagare, sanzioni, interessi e spese di notifica dell’atto. In caso di pagamento oltre i 60 giorni, questa percentuale arrivava al 6% calcolato anche sugli interessi di mora che si aggiungono a quelli legali.
Attenzione però, rimangono a carico del contribuente le spese di notifica della cartella e le eventuali spese relative alle procedure esecutive e cautelari (pignoramenti, ipoteche…).

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