domenica 23 dicembre 2018

JustHemp, la start up che ti porta a casa la cannabis legale

Prendete un sistema di distribuzione come quello di Amazon e unitelo al meccanismo di consegna a domicilio su cui si basano i vari Glovo, Deliveroo e JustEat. Ora, immaginatelo basato su un unico prodotto: la cannabis legale, «quella che non sballa», che arriva a casa in modo totalmente anonimo e dopo rapida prenotazione online. Un servizio, nato pochi mesi fa dall’idea di due 25enni romani, che più che agli studenti piace ai professionisti di mezza età: «Il 40% degli ordini arriva da una fascia d’età intorno ai 40 anni, e in tanti si fanno portare l’erba direttamente in ufficio», racconta Giorgio De Angelis, uno dei fondatori di JustHemp. La startup, a differenza dei cugini che si occupano del cibo, paga i propri fattorini a turni. E deve pagare le difficoltà legate alla cattiva fama del prodotto.
Giorgio è uno sviluppatore software con una piccola esperienza nel mondo delle start up. Insieme a Francesco, coetaneo che si occupa di distribuzione, arriva l’idea: «Abbiamo visto un boom di negozi ed aziende produttrici, ma allo stesso tempo un vuoto enorme sulle consegne e l’online». E soprattutto capiscono l’esigenza di ricevere la cannabis a domicilio. «La riposta è anonimato. La marijuana, anche quella che la legge considera legale, è ancora un prodotto osteggiato nel nostro Paese: chi la consuma spesso preferisce non esporsi direttamente comprando l’erba light nei negozi specializzati». Da qui l’idea di mettere in collegamento produttori e consumatori, con un occhio alla privacy (i fattorini della cannabis non hanno divise) e la sorpresa dell’età media dei clienti: «Uno su tre è over 50. Sono persone che si avvicinano a questi prodotti su consiglio del loro medico. Studenti e giovani lavoratori sono solo una minima parte».
JustHemp, attivo per ora a Roma e Milano, sul proprio sito offre un centinaio di prodotti, che consegna dalle 12 a mezzanotte rispettivamente in 90 e 40 minuti. Il modello è un ibrido tra Amazon e le piattaforme di consegna a domicilio: «Abbiamo un magazzino in ogni città che funziona da deposito dei prodotti, distribuiti attraverso un’infrastruttura di rider e sistemi informatici gestita da noi». I fattorini hanno turni di 4 ore, nelle quali devono essere sempre reperibili. Ma a differenza dei servizio del cibo a domicilio, vengono pagati a fascia oraria, non a consegne: «È un rischio di impresa che ci siamo presi: ci siamo passati anche noi a portare in giro pizze, sappiamo che è un lavoro duro. Paghiamo il tempo di una persona, deve essere così».
I prodotti disponibili sono quelli approvati e certificati a livello europeo. Prima di essere imbustate, le infiorescenze vengono analizzate in laboratorio per controllare il livello di thc, il tetraidrocannabinolo, principio che da effetti psicotropi e che per legge deve essere inferiore all’ 0,2%. «Quando ci chiedono il contenuto di thc, noi rispondiamo che non ha senso. Molti pensano che anche se è poco un po’ ti sballa, ma non è così, perchè è vicino allo 0». Ecco perché dei prodotti in vendita sul sito è messo in evidenza il livello di cannabidiolo, sostanza che ha solo effetti sul fisico, senza influire sulla psiche.
JustHemp è nata solo da pochi mesi, ma l’intenzione è quella di espandersi in altre città d’Italia e, presto, anche in una capitale europea. Il mercato c’è, così come un certo sospetto legato al prodotto: «Abbiamo notato che alcuni social network e provider di pagamento ci rifiutano come clienti e ci impediscono di operare, nonostante il totale rispetto delle norme. Perché discriminarci e non permetterci di lavorare, se stiamo operando nella legalità?».

fonte: www.lastampa.it

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