Niente riconoscimento agli eredi del danno da fumo se il congiunto è venuto meno per un tumore alla laringe in funzione di un consumo smodato di sigarette. Questo il principio sancito dalla Cassazione con l'ordinanza n. 25161/18.
La vicenda - I Supremi giudici, così, hanno respinto il primo motivo di ricorso secondo cui poiché il consumo delle sigarette crea dipendenza anche i Monopoli di Stato avrebbero avuto una responsabilità per il solo fatto di aver immesso sul mercato prodotti potenzialmente pericolosi. Sul punto la sentenza è stata molto chiara e precisa sulla circostanza che anche un uso più accorto delle sigarette nonché la non predisposizione genetica a contrarre una malattia del genere sarebbero state motivazioni del tutto inadeguate per dimostrare il nesso di causalità tra fumo e malattia (ex articolo 2043 del Cc). Respinto anche il ricorso proposto sulla mancata informazione sui rischi del fumo. Il consumatore – è scritto nella decisione – ha il dovere di astenersi in ossequio al principio di autoresponsabilità. E non può ravvedersi una corresponsabilità del produttore che non indichi a chiare lettere i rischi potenzialmente letali del fumo. In definitiva l'ignoranza non è ammessa nemmeno sul versante fumo. Chi si fuma due pacchetti al giorno deve sapere che può andare incontro a malattie severe quali il tumore alla laringe.
fonte: Cassa Forense - Dat Avvocato
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venerdì 12 ottobre 2018
Niente risarcimento del danno da fumo se il decesso deriva dall’alto consumo di sigarette

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