No allo sgombero del centro sociale se il comune tollera l'occupazione per venti anni, di fatto legittimandola. La Cassazione, con la sentenza 38483 respinge il ricorso del Pm e dà partita vinta ai centri sociali. Nello specifico a beneficiare del principio tolleranza uguale legittimazione, è il centro sociale il “Tempo Rosso” di Pignataro Maggiore nel casertano. Un ex macello comunale nel quale si riuniscono attivisti impegnati da anni in un'azione di contrasto contro l'inquinamento dell' immensa discarica abusiva della “terra dei fuochi”.
La pubblica accusa aveva fatto ricorso contro l'ordinanza con la quale il Gip aveva rigettato la richiesta di sequestro preventivo del Pm. Per l'immobile “invaso” erano finiti sotto accusa dieci attivisti, con l'imputazione di occupazione abusiva, imbrattamento, e mancati interventi su edifici pericolanti. Ma nessuna contestazione resta in piedi. Gli indagati erano bambini quando l'ex macello è stato occupato e “il comune aveva prestato ventennale acquiescenza all'occupazione sostanzialmente legittimandola, e impedendo la configurazione del reato”.
Quanto all'imbrattamento è un concetto nel quale non possono rientrare i murales in questione, né si conosce l'identità degli autori. Non passa neppure la censura sulla mancata manutenzione. Non esiste una prova della precarietà dell'immobile e, in ogni caso, lavori di consolidamento e manutenzione spetterebbero al comune proprietario della struttura e non agli indagati. Per la Cassazione la tolleranza dell'amministrazione locale aveva indotto le persone a considerare lecita l'occupazione. Una convinzione indotta anche attraverso atti positivi come il pagamento dell'utenza relativa al consumo di energia elettrica.
fonte: Cassa Forense - Dat Avvocato
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