La Corte di Cassazione conferma la legittimità dell’accertamento dell’Agenzia delle Entrate; inutile evidenziare la riconciliazione avvenuta con l’ex marito.
L’accertamento basato sul redditometro è legittimo qualora a finire nel mirino sia una casalinga proprietaria di un’auto di lusso, anche se separata dal marito. È il caso analizzato dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza dell’11 aprile 2018 n. 8933. Con essa, i Giudici della Suprema Corte hanno accolto il ricorso presentato dall’Agenzia delle Entrate avverso la sentenza emessa dalla CTR.
La vicenda. La donna destinataria dell’accertamento dell’Agenzia possedeva un’auto che, secondo il Fisco, era troppo costosa: impossibile, stando al redditometro, anche perché dalla dichiarazione dei redditi la contribuente risultava separata. A sua giustificazione, la donna aveva detto di essersi riconciliata con l’ex marito, tanto che questi le aveva venduto l’auto ad un prezzo di favore.
Redditometro. Secondo la Corte romana, «in tema di accertamento di rettifica delle imposte sui redditi delle persone fisiche, la determinazione effettuata con metodo sintetico, sulla base degli indici previsti dai D.M. del 10 settembre e del 19 novembre 1992, riguardanti il cosiddetto redditometro, dispensa l’amministrazione da qualunque ulteriore prova rispetto all’esistenza di fattori-indice della capacità contributiva, giacché questi restano individuati nei decreti medesimi. Ne consegue che è legittimo l’accertamento fondato sui predetti fattori-indice, provenienti da parametri e calcoli statistici qualificati, restando a carico del contribuente, posto nella condizione di difendersi dalla contestazione di quei fattori, l’onere di dimostrare che il reddito presunto non esiste o esiste in misura inferiore».
Fonte: fiscopiu.it/Casalinga separata con l’auto di lusso: scatta il redditometro - La Stampa
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domenica 22 aprile 2018
Casalinga separata con l’auto di lusso: scatta il redditometro
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