domenica 14 gennaio 2018

Pagamenti con le carte. L’Ue blocca i costi extra

L’Europa prova a farci fare pace con le carte di credito, levando di torno le «sorprese» legate all’utilizzo delle card negli acquisti online e mettendo la parola fine alla voce «commissioni extra» anche quando si paga piccoli o piccolissimi importi tramite il pos. Entra in vigore oggi la nuova direttiva europea sui servizi di pagamento (PSD 2), grazie a cui - si calcola - i consumatori europei potranno risparmiare fino a 500 milioni di euro all’anno, secondo le stime della Commissione.
Il cuore della direttiva è proprio il divieto di extra costi che finora hanno gravato sui pagamenti effettuati con carta. L’esempio forse più eclatante è dato da quei siti di compagnie aeree - per lo più «low cost» - abituate a rincarare i costi di transazione, spesso tra i 5 e i 10 euro, una sorta di tassa per la carta di credito. Ecco, con oggi, un comportamento del genere non sarà più ammesso. Allo stesso modo i commercianti non potranno applicare «sovrapprezzi» per gli acquisti effettuati con carte di credito o di debito. Il divieto di costi extra avrà alcune eccezioni. In alcuni Stati, il bando non riguarderà le carte aziendali, American Express o PayPal. Ma nella gran parte dei casi tali spese cesseranno.
Anche i consumatori avranno più armi per difendere i loro diritti: in caso di furto o frodi con carte o bancomat, il cliente fino ad oggi era tenuto a pagare 150 euro per operazioni che non riconosceva, effettuate prima della sua denuncia. Ora tale franchigia scende a 50 euro. Aumenterà anche la trasparenza dei costi di commissione quando si acquista in una valuta europea diversa dall’euro. Fino ad oggi, alla transazione veniva applicato un tasso di cambio poco chiaro. Aumenta poi la protezione della privacy di chi utilizza il Fintech - la tecnologia applicata ai servizi finanziari - e che creano un legame tra il conto del cliente e quello del venditore: da ora anche questi dovranno rispettare standard molto rigidi di protezione dei dati finanziari, e dovranno dotarsi di una sicurezza ulteriore per assicurare le transazioni.
Quella che entra in vigore oggi è l’evoluzione di una serie di interventi legislativi europei. La prima direttiva del genere risale al 2007, e favoriva l’ingresso nel mercato di altri attori e non lasciare il terreno dei pagamenti soltanto alle banche e alle carte di credito. Negli ultimi anni, con l’esplosione del fenomeno Fintech ci si è resi conto che l’impianto attuale non bastava. Dovrebbe poi finire l’era dei balzelli inutili. «I consumatori europei saranno felici di essersi liberati di queste spese irritanti. I sovraccosti delle carte significano che paghi per poter pagare, e non sai quanto fino a che non si arriva alla fine della transazione. È una buona notizia per la trasparenza», ha commentato Monique Goyens, direttore generale dell’organizzazione europea di difesa dei consumatori.

Fonte: Pagamenti con le carte. L’Ue blocca i costi extra - La Stampa

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