Mette un piede in fallo e si ritrova improvvisamente a terra, però, per fortuna, riesce a salvare il figlio, sistemato nel carrozzino che stava conducendo davanti a sé. Il tutto avviene nello stabile condominiale dove la donna abita col marito. La donna afferma che la caduta è stata provocata dallo scollamento parziale di una striscia antiscivolo sulla rampa che ha percorso. Tuttavia, la disavventura non è addebitabile al condominio, bensì alla disattenzione della donna, poco accorta nel passare in una zona illuminata, spingendo il carrozzino e parlando, contemporaneamente, col marito, che le era di fianco. Lo afferma la Cassazione, con la sentenza n. 18903/15.
Il caso
Scenario della vicenda è un condominio di Roma. Una donna che abita in quello stabile con la famiglia, una volta superato il portone del palazzo, col marito, e conducendo il carrozzino in cui è sistemato il figlio, scivola repentinamente sulla rampa che, «posta lateralmente alle scale», conduce al cortile. Tutto avviene di sera, e, secondo la donna, a causa di «una striscia antiscivolo parzialmente scollata, situata sulla rampa». A suo dire, quindi, è da considerare responsabile il condominio.
I giudici sostengono la tesi della «condotta negligente»della donna, condotta «idonea, da sola, a cagionare» il capitombolo. Secondo la Cassazione non fa una piega il ragionamento che ha portato a ritenere decisiva, nella disavventura vissuta dalla donna, la «condotta negligente» di lei, la quale «abitante del palazzo, percorreva, in ora serale e in zona poco illuminata, la rampa adiacente una scalinata, spingendo un carrozzino con un bambino, e parlava con il marito che scendeva le adiacenti scale».
Ciò significa che anche per i giudici di terzo grado la condotta della donna è da considerare come, senza dubbio, «idonea a provocare l’evento», liberando, di conseguenza, il condominio da ogni responsabilità e dall’ipotesi di un risarcimento. In sostanza, la «situazione di possibile pericolo» sarebbe stata «superabile mediante l’adozione di un comportamento ordinariamente cauto».
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /L'illuminazione è scarsa: disattenta, scivola e finisce a terra. Nessun risarcimento - La Stampa
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mercoledì 7 ottobre 2015
L'illuminazione è scarsa: disattenta, scivola e finisce a terra. Nessun risarcimento

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