Il termine percuotere, secondo l'articolo 581 del codice penale, non significa soltanto battere, colpire, picchiare, ma è comprensivo di ogni "violenta manomissione dell’altrui persona fisica", perciò nella definizione rientra anche la spinta, come "energia fisica esercitata con violenza e direttamente sulla persona". Lo ha stabilito la Cassazione nella sentenza 51085/14.
Il caso
Il Tribunale di Milano conferma la sentenza del Giudice di pace che ha condannato l’imputato in relazione al delitto di cui all’art. 581 c.p. (percosse). L'imputato ricorre in Cassazione. La Suprema Corte ritiene infondato il rilievo sulla impossibilità di configurare il delitto di percosse che non consiste nell’avere l’imputato, come affermato dal ricorrente, preso per il bavero la persona offesa, ma, come emerge dalla approfondita valutazione svolta dal Giudice di merito, nell’averlo strattonato per un braccio, spingendolo contro un muro, in modo da procurargli lievi contusioni.
Infatti, ricorda la Corte, il termine percuotere non è assunto nell’art. 581 c.p. nel solo significato di battere, colpire, picchiare, ma anche in quello più lato, comprensivo di ogni violenta manomissione dell’altrui persona fisica, con la conseguenza che in tale ambito previsionale rientra anche la spinta, la quale si concreta in un’energia fisica esercitata con violenza e direttamente sulla persona.
Inammissibile, poi, il rilievo sulla legittima difesa, così come quello sull'attenuante della provocazione. Per quest'ultima è necessario che l’offeso concorra volontariamente a determinare l’evento del reato e non è, invece, sufficiente che il suo comportamento abbia costituito, come ritenuto dal ricorrente, semplicemente il movente della condotta dell’imputato. Per tutte queste ragioni la Cassazione rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Spingere qualcuno contro un muro è come picchiarlo
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venerdì 12 dicembre 2014
Spingere qualcuno contro un muro è come picchiarlo
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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