venerdì 29 novembre 2013

Utilizzo di carte di credito rubate e reato di riciclaggio

Un uomo veniva accusato del delitto di utilizzazione indebita di carte di credito estero per aver trasferito il denaro proveniente da illecita clonazione/furto di carte di credito estere (avvenuto ad opera di ignoti), compiendo operazioni in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa. Dopo aver formulato tale accusa, il GIP disponeva il sequestro preventivo per equivalente in funzione della successiva confisca obbligatoria ex art. 648 quater c.p. Il Tribunale annullava il Decreto suddetto considerando le operazioni compiute dall’uomo come operazioni di “auto-riciclaggio”, pertanto, non ascrivibili ad alcuna fattispecie tipica di reato. Il PG ricorreva in Cassazione avverso tale decisione assumendo che: il delitto cd. presupposto del riciclaggio è l’indebito utilizzo di carte di credito e non già la clonazione/furto delle stesse carte, delitti non contestati all’indagato nel caso di specie; l’indagato non aveva semplicemente utilizzato più carte di credito conseguendone il profitto, ma aveva ricevuto beni di provenienza illecita e li aveva sostituiti con denaro con operazioni commerciali evidentemente false. La Corte di Cassazione – con la sentenza del 27 novembre 2013, n. 47147 - ha ritenuto fondato il ricorso presentato dal PG affermando che nel caso di riciclaggio di carte di credito provenienti da delitto, perché rubate o clonate, l’indebita utilizzazione delle carte di credito medesime non costituisce reato presupposto del riciclaggio, ma reato strumentale alla commissione del riciclaggio medesimo.

Fonte: http://fiscopiu.it/La Stampa - Utilizzo di carte di credito rubate e reato di riciclaggio

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