Con il via libera del Senato alla conversione del decreto legge 14 agosto 2013 n. 93, sul cosiddetto "femminicidio", nel testo identico a quello licenziato due giorni fa dalla Camera, diventano legge le nuove misure per il contrasto alla violenza di genere, in materia di protezione civile e di soppressione delle province. A Palazzo Madama sono stati 143 i sì, 3 i voti contrari e nessun astenuto. Il provvedimento diventa così legge. Al voto non hanno partecipato Lega, Sel e M5S.
Il Dl 93/2013 è stato convertito a tempi di record da Palazzo Madama e prevede un vero e proprio giro di vite per una maggiore tutela delle donne ma anche misure di prevenzione. Il decreto è stato anche contestato per la sua natura "omnibus" che lo ha reso, secondo le opposizioni, un nuovo "pacchetto sicurezza" con misure per i cantieri della Tav, per la protezione civile e i vigili del fuoco. La legge di conversione dovrà essere pubblicata in "Gazzetta Ufficiale" entro il 15 ottobre prossimo, data di scadenza del decreto emanato dal Governo durante la pausa estiva.
Su 11 articoli 5 sono sul contrasto al femminicidio. Arrivano tre nuovi tipi di aggravanti: quando il fatto è consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o del partner pure se non convivente; per chi commette maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori su donne incinta; per la violenza commessa alla presenza di minori di 18 anni. Sarà poi disposto l'allontanamento urgente dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, nei confronti di chi é colto in flagranza.
Ecco alcune delle principali novità in relazione al contrasto alla violenza sulle donne.
Relazione affettiva
È il nuovo parametro su cui tarare aggravanti e misure di prevenzione. Rilevante sotto il profilo penale è da ora in poi la relazione tra due persone a prescindere da convivenza o vincolo matrimoniale (attuale o pregresso). Il codice si arricchisce di una nuova aggravante comune applicabile al maltrattamento in famiglia e a tutti i reati di violenza fisica commessi in danno o in presenza di minorenni o in danno di donne incinte. Quanto all'aggravante dello stalking commesso dal coniuge, viene meno la condizione che vi sia separazione legale o divorzio. Aggravanti specifiche, inoltre, sono previste nel caso di violenza sessuale contro donne in gravidanza o commessa dal coniuge (anche separato o divorziato) o da chi sia o sia stato legato da relazione affettiva.
Querela a doppio binario
Il dilemma revocabilità/irrevocabilità della querela nel reato di stalking è sciolto fissando una soglia di rischio: se si è in presenza di gravi minacce ripetute, ad esempio con armi, la querela diventa irrevocabile. Resta revocabile invece negli altri casi, ma la remissione può essere fatta solo in sede processuale davanti all'autorità giudiziaria, e ciò al fine di garantire (non certo di comprimere) la libera determinazione e consapevolezza della vittima.
Ammonimento
Il questore in presenza di percosse o lesioni (considerati 'reati sentinella’) può ammonire il responsabile aggiungendo anche la sospensione della patente da parte del prefetto. Si estende cioè alla violenza domestica una misura preventiva già prevista per lo stalking. Non sono ammesse segnalazioni anonime, ma è garantita la segretezza delle generalità del segnalante. L'ammonito deve essere informato dal questore sui centri di recupero e servizi sociali disponibili sul territorio.
Arresto obbligatorio
In caso di flagranza, l'arresto sarà obbligatorio anche nei reati di maltrattamenti in famiglia e stalking.
Allontanamento urgente da casa
Al di fuori dell'arresto obbligatorio, la polizia giudiziaria se autorizzata dal Pm e se ricorre la flagranza di gravi reati (tra cui lesioni gravi, minaccia aggravata e violenze), può applicare la misura pre-cautelare dell'allontanamento d'urgenza dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Braccialetto elettronico e intercettazioni
Chi è allontanato dalla casa familiare potrà essere controllato attraverso il braccialetto elettronico o altri strumenti elettronici. Nel caso di atti persecutori, inoltre, sarà possibile ricorrere alle intercettazioni telefoniche.
Obblighi di informazione
A tutela della persona offesa scatta in sede processuale una serie di obblighi di comunicazione in linea con la direttiva europea sulla protezione delle vittime di reato. La persona offesa, ad esempio, dovrà essere informata della facoltà di nomina di un difensore e di tutto ciò che attiene alla applicazione o modifica di misure cautelari o coercitive nei confronti dell'imputato in reati di violenza alla persona.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
fonte: ilsole24ore
Il Dl 93/2013 è stato convertito a tempi di record da Palazzo Madama e prevede un vero e proprio giro di vite per una maggiore tutela delle donne ma anche misure di prevenzione. Il decreto è stato anche contestato per la sua natura "omnibus" che lo ha reso, secondo le opposizioni, un nuovo "pacchetto sicurezza" con misure per i cantieri della Tav, per la protezione civile e i vigili del fuoco. La legge di conversione dovrà essere pubblicata in "Gazzetta Ufficiale" entro il 15 ottobre prossimo, data di scadenza del decreto emanato dal Governo durante la pausa estiva.
Su 11 articoli 5 sono sul contrasto al femminicidio. Arrivano tre nuovi tipi di aggravanti: quando il fatto è consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o del partner pure se non convivente; per chi commette maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori su donne incinta; per la violenza commessa alla presenza di minori di 18 anni. Sarà poi disposto l'allontanamento urgente dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, nei confronti di chi é colto in flagranza.
Ecco alcune delle principali novità in relazione al contrasto alla violenza sulle donne.
Relazione affettiva
È il nuovo parametro su cui tarare aggravanti e misure di prevenzione. Rilevante sotto il profilo penale è da ora in poi la relazione tra due persone a prescindere da convivenza o vincolo matrimoniale (attuale o pregresso). Il codice si arricchisce di una nuova aggravante comune applicabile al maltrattamento in famiglia e a tutti i reati di violenza fisica commessi in danno o in presenza di minorenni o in danno di donne incinte. Quanto all'aggravante dello stalking commesso dal coniuge, viene meno la condizione che vi sia separazione legale o divorzio. Aggravanti specifiche, inoltre, sono previste nel caso di violenza sessuale contro donne in gravidanza o commessa dal coniuge (anche separato o divorziato) o da chi sia o sia stato legato da relazione affettiva.
Querela a doppio binario
Il dilemma revocabilità/irrevocabilità della querela nel reato di stalking è sciolto fissando una soglia di rischio: se si è in presenza di gravi minacce ripetute, ad esempio con armi, la querela diventa irrevocabile. Resta revocabile invece negli altri casi, ma la remissione può essere fatta solo in sede processuale davanti all'autorità giudiziaria, e ciò al fine di garantire (non certo di comprimere) la libera determinazione e consapevolezza della vittima.
Ammonimento
Il questore in presenza di percosse o lesioni (considerati 'reati sentinella’) può ammonire il responsabile aggiungendo anche la sospensione della patente da parte del prefetto. Si estende cioè alla violenza domestica una misura preventiva già prevista per lo stalking. Non sono ammesse segnalazioni anonime, ma è garantita la segretezza delle generalità del segnalante. L'ammonito deve essere informato dal questore sui centri di recupero e servizi sociali disponibili sul territorio.
Arresto obbligatorio
In caso di flagranza, l'arresto sarà obbligatorio anche nei reati di maltrattamenti in famiglia e stalking.
Allontanamento urgente da casa
Al di fuori dell'arresto obbligatorio, la polizia giudiziaria se autorizzata dal Pm e se ricorre la flagranza di gravi reati (tra cui lesioni gravi, minaccia aggravata e violenze), può applicare la misura pre-cautelare dell'allontanamento d'urgenza dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
Braccialetto elettronico e intercettazioni
Chi è allontanato dalla casa familiare potrà essere controllato attraverso il braccialetto elettronico o altri strumenti elettronici. Nel caso di atti persecutori, inoltre, sarà possibile ricorrere alle intercettazioni telefoniche.
Obblighi di informazione
A tutela della persona offesa scatta in sede processuale una serie di obblighi di comunicazione in linea con la direttiva europea sulla protezione delle vittime di reato. La persona offesa, ad esempio, dovrà essere informata della facoltà di nomina di un difensore e di tutto ciò che attiene alla applicazione o modifica di misure cautelari o coercitive nei confronti dell'imputato in reati di violenza alla persona.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
fonte: ilsole24ore
Nessun commento:
Posta un commento