sabato 7 febbraio 2015

Testo universitario fotocopiato: non si può togliere il pane di bocca all’autore

La riproduzione per uso personale di volumi o fascicoli è possibile, ma col limite del 15% dell’intero scritto e la corresponsione di un compenso forfettario agli aventi diritto. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione nella sentenza 44919/14.

Il caso

La Corte d’appello di Milano condanna un'imputata per aver illecitamente duplicato per uso non personale e per la vendita di testi universitari e dispense universitarie riprodotti abusivamente in fotocopia. La donna ricorre in Cassazione.

La Suprema Corte ripercorre il percorso logico seguito dai giudici di merito: la ricorrente gestiva un esercizio commerciale in cui erano stati ritrovati numerosi testi universitari, una dispensa ed un hard-disk pieno di testi universitari e dispense. La detenzione del materiale rinvenuto era, quindi, di sicuro destinata ad una remunerativa attività commerciale, per cui era inverosimile la versione della ricorrente, secondo cui gli studenti fotocopiavano i testi (e riproducevano quelli conservati nell’hard- disk) all’insaputa del proprietario.

La legge (633/1941) individua l’ambito di liceità della riproduzione per uso personale di volumi o fascicoli, con l’espresso limite quantitativo del 15% dell’intero scritto e la corresponsione di un compenso forfettario agli aventi diritto. La riproduzione destinata ad uso personale viene punita con la sospensione dell’attività di riproduzione ed una sanzione amministrativa. È prevista, poi, un’ipotesi aggravata, che punisce chi riproduce abusivamente opere letterarie tutelate dal diritto d’autore per uso non personale e per trarne profitto: condotta non occasionale e destinata all’utilizzo di terzi.

Nel caso, era stato accertato senza dubbio che le opere erano state riprodotte per uso non personale, come dimostrato dal numero di copie, che dimostrava il fine commerciale dell’abusiva riproduzione. Per questi motivi, la Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Testo universitario fotocopiato: non si può togliere il pane di bocca all’autore

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