Stop al canone Rai in bolletta, a partire dal 2023 l'imposta sulla tv pubblica non sarà più inserita tra le voci che compongono le fatture della luce. La decisione fa seguito agli accordi che l'Italia ha preso con Bruxelles: era stata proprio l'Unione europea a chiedere di scorporare la tassa dai consumi elettrici, perché definita "onere improprio".
Il Governo dovrà trovare entro la fine del 2022 una soluzione al problema della riscossione del canone Rai a cui, con tutta probabilità, non si arriverà prima della prossima Legge di Bilancio. Le ipotesi al vaglio dell'esecutivo in questa fase sono diverse e prendono spunto da quanto fatto da altri Paesi dell'Unione europea ed extra Ue. Una strada, seppur remota, sembrerebbe essere quella adottata in Francia: qui ormai dal 2005 la tassa sulla tv pubblica (di 138 euro) viene versata assieme alle imposte sull'abitazione principale. In questo caso, quindi, i cittadini potrebbero doverla versare tramite il modello 730. C'è anche la soluzione proposta da Israele che prevede il versamento del canone come tassa aggiuntiva a quella sull'automobile.
Tra le ipotesi c'è anche quella di una definitiva abolizione del canone Rai: soluzione seguita da Finlandia, Olanda, Norvegia, Spagna e Svezia. In questi casi è lo Stato a decidere e stanziare i fondi destinati alla tv pubblica, quindi i soldi vengono assegnati direttamente. A contribuire in maniera diretta sono comunque i cittadini e le imprese, attraverso le imposte generali da versare ogni anno.
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