lunedì 16 novembre 2020

Covid: stop del Tar Lazio alle visite domiciliari dei medici di famiglia

Niente visite a domicilio, per i medici di famiglia, nel caso in cui si accusino sintomi da Covid-19. Lo ha stabilito il Tar del Lazio accogliendo, seppur parzialmente, il ricorso proposto dal Sindacato dei Medici Italiani (Smi) che contestava l'interpretazione data dell'ordinanza della regione Lazio n. Z00009 del 17 marzo 2020 recante «Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19». «L'affidamento ai medici di medicina generale del compito di assistenza domiciliare ai malati Covid», hanno scritto i giudici della terza sezione ter dal Tar del Lazio (relatore Dauno Trebastoni), risulta in contrasto con la normativa emergenziale. Per questo il Tar del Lazio ha parzialmente accolto il ricorso del sindacato. «I Medici di Medicina Generale - precisa il Tar - risultano investiti di una funzione di assistenza domiciliare ai pazienti Covid del tutto impropria, che per legge dovrebbe spettare unicamente alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca)". Per il Tar i medici verrebbero "pericolosamente distratti dal compito di prestare l'assistenza ordinaria, a tutto detrimento della concreta possibilità di assistere i tanti pazienti non Covid, molti dei quali affetti da patologie anche gravi". La regione Lazio, peraltro condannata anche alle spese processuali, dovevano istituire «entro dieci giorni dall'entrata in vigore del decreto, una unità speciale (Usca, ndr) ogni 50mila abitanti per la gestione dei pazienti affetti da Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero».
(fonte:www.italiaoggi.it)

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