mercoledì 25 novembre 2020

Cashback: partenza rimandata. Ecco cos’è e come funziona

Nelle ultime settimane il cashback è uno degli argomenti che sta catalizzando l'attenzione a più riprese. Tuttavia la partenza, prevista per il 1° dicembre, è slittata di qualche giorno: si parla ora dell’8, e comunque entro la prima metà del mese. Ma di cosa si tratta? È un'iniziativa messa in campo dal Governo per incentivare i pagamenti non in contante attraverso un sistema di restituzione in denaro di una percentuale di quanto pagato cashless nell'arco dell'anno. Una misura che si inserisce in un contesto più ampio di lotta al contante prevista, tra gli altri, anche dal decreto Agosto convertito in legge il 14 ottobre 2020. Di incentivi ai pagamenti elettronici si parlava già nell'ultima manovra finanziaria che aveva introdotto le disposizioni di un cashback di Stato, segnale che questa è una delle priorità su cui l'attuale Governo sta concentrando le proprie attenzioni.

Quando inizia il programma di cashback
Inizialmente la partenza del cashback era fissata per lo scorso 1° luglio, ha quindi avuto una prima proroga al 1° gennaio 2021 e in seguito al 1° dicembre 2020, ora l'avvio è previsto entro la prima metà di dicembre (probabilmente l’8 dicembre). Dopo il parere positivo del Garante della Privacy allo schema di regolamento, la misura deve ora essere definita da un decreto attuativo del Ministero dell'Economia, che dovrà anche definire casi e criteri per il rimborso, come le eventuali forme di adesione volontaria degli esercenti, i criteri per l'attribuzione del rimborso, anche in relazione ai volumi e alla frequenza degli acquisti, e anche quali strumenti di pagamento saranno validi per il rimborso e per quali tipologie di spesa.  Il decreto dovrà arrivare entro il 28 novembre (entro 45 giorni dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto Agosto). Per i rimborsi sono stati stanziati 3 miliardi di euro per il 2021 e altri 3 miliardi di euro per il 2022. Entrambi gli importi potranno essere aumentati con le maggiori entrate fiscale che il Governo pensa di ottenere grazie all'emersione del nero come conseguenza del cashback sui pagamenti. 
A chi spetta il cashback
Potranno beneficiare del cashback tutti i maggiorenni residenti in Italia e saranno ammessi indistintamente tutti gli acquisti fatti come consumatori, quindi non sono contemplati quelli effettuati nell'ambito dell'attività professionale o imprenditoriale. Per poter usufruire del rimborso, gli acquisti di beni o servizi dovranno essere pagati in modalità elettronica, sono quindi ammesse sia le carte di pagamento che le app. Per partecipare all'iniziativa bisognerà iscriversi con la propria Spid o con la carta d'identità elettronica a IO.it, l'app di PagoPA che è già stata usata per erogare il bonus vacanze, oppure a dei sistemi che saranno messi a disposizione da banche e istituti di pagamento convenzionati con PagoPA: vedremo quali saranno i dettagli e, soprattutto, quando arriveranno questi sistemi alternativi a IO.it. In fase di registrazione, oltre al proprio codice fiscale, l'utente dovrà indicare gli strumenti di pagamento elettronici che utilizza e anche l'Iban su cui verrà poi accreditato il cashback. A dicembre inizierà una fase sperimentale fino al 31 del mese e avranno diritto al rimborso tutti coloro che si iscriveranno al sistema e faranno almeno 10 operazioni cashless. PagoPA mette a disposizione anche un servizio di assistenza che aiuterà gli utenti nella registrazione all'app IO.it e gestirà i reclami legati alle operazioni registrate. 
Quali tipologie di spesa sono ammesse
Stando alle indiscrezioni, il cashback riguarderà indistintamente qualsiasi tipologia di spesa pagata in modalità elettronica, quindi gli acquisti di generi alimentari, di capi di abbigliamento, spese mediche, i pagamenti nei ristoranti o tutte le altre tipologie di spesa, escluse quelle fatte online. Questa scelta è dettata dal fatto che si cerca di dare una spinta agli acquisti nei negozi tradizionali e, non meno importante, bisogna considerare che online è possibile fare acquisti solo con pagamenti elettronici, non avrebbe senso perciò una misura che incentivi questi sistemi che sono di fatto gli unici ammessi. 
Fino a 150 euro a dicembre, quanto si recupera
Il regolamento che stabilirà i dettagli del cashback non è ancora definitivo, ma l'ipotesi ritenuta più attendibile prevede un rimborso pari al 10% di quanto speso dal consumatore fino a un massimo di 3.000 euro in un anno e che si facciano almeno 50 operazioni cashless a semestre: di fatto si potrebbe trattare quindi di un rimborso massimo di 300 euro in un anno. Si parla inoltre di un supercashback: in pratica un rimborso di 3.000 euro che verrà riconosciuto ogni semestre per 1.500 euro, in aggiunta al cashback standard ai primi 100.000 registrati che abbiano effettuato il maggior numero di operazioni cashless, a patto che eseguano almeno 50 operazioni di pagamento nel corso del semestre. Ma come verrà erogato il cashback? Il rimborso sarà erogato in due tranche: una a giugno 2021 e l'altra a dicembre 2021. A dicembre parte una fase sperimentale, il cosiddetto cashback di Natale che dovrebbe incentivare gli acquisti nei negozi fisici per le feste e che esula da quanto detto finora in termini di operazioni e di limite massimo di rimborso. In questa fase, infatti, sarà necessario effettuare almeno 10 operazioni cashless e sarà riconosciuto il 10% di rimborso, fino a un massimo di 1.500 euro (il rimborso sarà quindi di massimo 150 euro). Questo primo cashback sarà accreditato subito a fine dicembre sull'Iban indicato al momento dell'adesione all'iniziativa (tramite l'app IO.it). Tutti i rimborsi, inclusi quelli relativi al super cashback saranno esentasse. 

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