In Lazio, Toscana e Liguria gli incrementi più preoccupanti. Il 45% teme per la propria incolumità, cresciute del 10% le violenze fisiche
Chiusa in casa, senza possibilità di fuggire, a due passi da quella violenza sempre pronta a scatenarsi e che ora può contare su un nuovo, crudele alleato: il lockdown. Che la violenza contro le donne potesse venire accentuata dall’isolamento domestico dovuto al coronavirus era cosa che gli operatori del settore temevano. E purtroppo le previsioni sono state confermate: dal 1° marzo al 16 aprile le chiamate al 1522, il numero verde messo a disposizione dal Dipartimento Pari Opportunità per aiutare le vittime di violenza di genere e stalking, sono cresciute del 73% rispetto allo stesso periodo del 2019. Significativo che dal 22 marzo, giorno di inizio del lockdown nazionale, le chiamate abbiano avuto una crescita esponenziale.
Le regioni dove questa crescita è stata più sensibile sono state il Lazio, la Toscana e la Liguria. Nella prima le chiamate sono passate da 6,8 ogni 100.000 abitanti (2019) a 12,4. In Toscana da 4,8 a 8,5 e in Liguria da 4.1 a 7,2. Nel Sud si segnalano Puglia (da 3,2 a 6), Sardegna (da 3,9 a 6,6).
La maggior parte delle richieste è per vittime di violenza (il 40%): si tratta di donne nel 97% dei casi che appartengono a diverse classi di età e sono nella maggior parte dei casi coniugate, segno che la richiesta di aiuto proviene per una violenza di coppia. Alcune donne non denunciano e raccontano alle operatrici che non lo fanno proprio perché le violenze si consumano all’interno di contesti familiari. Oltre una su cinque non lo fa per evitare conseguenze negative che potrebbero generare nel contesto familiare, il 13,4% per paura generica, una su dieci ha il terrore di scatenare una reazione violenta, il 6% per l’incertezza del dopo, mentre il 3,3% non ha fiducia nelle Forze dell’ordine oppure sono state sconsigliate direttamente da queste ultime. Tra le vittime il 2,8% ha ritirato la denuncia e due su cinque torna dal suo maltrattante.
Purtroppo queste violenze non sono sporadiche: tre donne su quattro hanno dichiarato che la violenza dura da anni, mentre solo il 18,6% afferma che è sorta negli ultimi mesi. Quasi una su due (45,3%) denuncia di temere per la propria incolumità. Una paura purtroppo ben riposta se si considera che in questo periodo la violenza di tipo fisico è cresciuta di 10 punti percentuali rispetto al 2019 passando dal 43,4% al 52,7%. E’ cresciuta anche la violenza psicologica passando dal 37,9 al 43,2%.
Va comunque sottolineato che tra il 1° e il 22 marzo le denunce per maltrattamento sono diminuite del 43,6% mentre gli omicidi di donne sono scesi del 33,5% (dell’83,3% quelli da parte del partner).
(fonte:www.lastampa.it)
(fonte:www.lastampa.it)
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