martedì 17 marzo 2020

Violare la quarantena è “procurata epidemia”: si rischia il carcere. Cambia l’autocertificazione

Con la quarantena non si scherza. Va rispettata. E per chi non lo facesse, si profila una batosta penale: denuncia per “procurata epidemia colposa”, reato che va dai 3 ai 12 anni di carcere. Così cambia anche il modulo di autocertificazione che è stato predisposto dal ministero dell’Interno.

È online https://www.interno.gov.it/it il nuovo modello che integra quello precedente e che contiene una nuova voce. Il modulo, come è noto, va sempre portato con sé quando si esce di casa, o comunque l’hanno le forze di polizia. Va compilato e controfirmato. Nel modulo aggiornato c’è una voce particolarmente significativa: l’interessato deve autodichiarare di non trovarsi nelle condizioni previste dall’articolo 1, comma 1, del decreto dell’8 marzo scorso, quello che ha dichiarato l’Italia intera come zona arancione e impone il divieto assoluto a tutti i cittadini di uscite dalla propria abitazione.
Ora, l’articolo 1, comma 1, riguarda chi si trova in quarantena per ordine dell’autorità sanitaria. O perché affetto dal Covid-19, o perchè particolarmente a rischio. Ebbene, il decreto stabiliva un obbligo assoluto di restare chiusi nella propria dimora. Il nuovo modulo, che in caso di controlli resta in mano alla polizia, ed è alla base di verifiche successive, in pratica diventa una specie di autodenuncia qualora la persona trovata in strada fosse in quarantena. E a quel punto scatterà la denuncia per il reato di “procurata epidemia colposa”.

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