lunedì 16 marzo 2020

Coronavirus e spostamenti, tutto sull'autocertificazione

Con l'ultimo decreto emanato recentemente dal Governo arriva un'ulteriore stretta sugli spostamenti in tutta Italia e vengono imposte nuove limitazioni per contrastare l'emergenza Coronavirus. Chi è sottoposto alla misura di quarantena in seguito alla positività al virus è soggetto a un divieto assoluto che non ammette eccezioni. Per tutti gli altri, invece, le indicazioni sono quelle di evitare ogni spostamento sia in entrata che in uscita dal Paese e, sul territorio nazionale, consente sotanto spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o di salute. Motivazioni che devono essere indicate chiaramente in un'autocertificazione che deve essere compilata in ogni sua parte e deve essere portata con sé quando si esce di casa. I dubbi sono tanti, vediamo le risposte ai più comuni.

Quali sono i casi di "comprovata necessità"?
Il decreto ammette gli spostamenti solo in caso di comprovate esigenze lavorative, di necessità o di salute. Per "comprovate" significa che chi esce dalla propria abitazione deve essere in grado di dimostrare che si sta muovendo per una di queste tre circostanze. L'autocertificazione è una prova che viene sottoposta a verifica, quindi deve contenere informazioni veritiere. Quali sono le situazioni di necessità che possono giustificare gli spostamenti? Il decreto non le definisce con precisione, questo perché si rischierebbe di lasciare fuori molte situazioni che dovrebbero comunque essere tutelate. Per questo motivo si lascia al senso civico di ognuno il giudizio su cosa è una situazione di necessità. Secondo la Prefettura di Milano sarebbe utile che il cittadino che seleziona questa voce sul modulo allegasse all'autocertificazione anche una descrizione dettagliata di quello che sta andando a fare, anche in carta bianca. In questo modo si riescono a far rientrare tutti i casi diversi e si dà modo al personale in servizio di veriricare che ci sia davvero una necessità. 
Si può uscire per fare la spesa o fare visita ad anziani non autosufficienti?
Il decreto prevede la possibilità di uscire sempre in alcune circostanze, meglio se rimanendo sempre nella propria zona di domicilio perché, in caso contrario, è difficile dimostrare la necessità dello spostamento:
    - Per l'acquisto di farmaci necessari e di generi alimentari
Non c'è quindi motivo di correre a fare enormi scorte di questi prodotti, perché verranno riforniti costantemente. Il buon senso deve prevalere: evitate di percorrere chilometri per fare la spesa se avete un negozio vicino casa.
    - Per l'acquisto di beni diversi
Oltre a quelli alimentari, il decreto prevede la possibilità di uscire di casa per acquistare altre tipologie di prodotti solo in caso di stretta necessità, come la bombola del gas finita, le lampadine che si sono fulminate, ecc. 
    - Per far visita a un familiare non autosufficiente
Per andare a trovare un figlio minorenne, in caso di affido all'altro genitore.
Posso uscire per fare una passeggiata, praticare sport all'aperto o per portare fuori il cane?
L'indicazione è sempre quella di rimanere a casa. Se si mantengono le giuste distanze, però, si può uscire per portare fuori il cane, per fare sport all'aperto da soli e per una passeggiata. Teniamo sempre bene a mente le regole:
- uscire da soli;
- rimanere vicino casa;
- mantenere le distanze dalle altre persone;
- stare fuori per massimo 30-40 minuti;
- portare con sé il documento di identità e l'autocertificazione, indicando tragitto e orario, inserendo come motivazione:
"per svolgere attività motoria e sportiva all’aperto, rispettando la distanza interpersonale di almeno un metro come peraltro previsto dal dpcm del 9 marzo 2020 e specificato dalla successiva circolare del 12 Marzo 2020 firmata capo di gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi". 
Contattate il vostro Comune di residenza
In caso di dubbi e per evitare rischi, il consiglio è quello di contattare il vostro Comune di residenza per avere ulteriori informazioni. Sui siti istituzionali delle amministrazioni sono a disposizione informazioni dettagliate e un numero telefonico dedicato.
Posso mostrare l'autocertificazione sullo smartphone?
No, per essere ritenuta valida l'autocertificazione deve essere firmata, per cui non è possibile mostrarla al cellulare. È bene ricordare anche che bisogna portare con sé il proprio documento di identità i cui estremi sono riportati sull'autocertificazione.
Se ho necessità di spostarmi di frequente nello stesso posto devo compilare un'autocertificazione ogni volta?
No, nel caso in cui lo spostamento sia ricorrente è possibile utilizzare un unico modulo e specificare che si tratta di una scadenza fissa. Bisogna quindi indicare una frase come "Ogni giorno mi reco presso la clinica ....... per cure mediche indifferibili", o anche "Mi reco ogni giorno presso ...... alle ore ...... per assistenza a mio padre non autosufficiente". 
Cosa rischio se vengo sorpreso fuori casa senza l'autocertificazione?
Nel caso in cui le forze dell'ordine dovessero fermarvi e sorprendervi senza l'autocertificazione è sempre possibile chiedere di fare una dichiarazione autocertificata che l'ufficiale dovrà trascrivere. A questo proposito, è bene ricordare di portare sempre con voi un documento d'identità valido.
Quali conseguenze ci sono per chi dichiara il falso?
Le forze di polizia possono verificare la veridicità della vostra dichiarazione, attenzione quindi a non dichiarare il falso. In questo caso, infatti, la sanzione per chi viola le limitazioni agli spostamenti indicati dal DPCM dell'8 marzo 2020 si va ad aggiungere a quella per falsa certificazione. Questo significa che c'è il rischio di rispondere penalmente per inosservanza del provvedimento dell'autorità e per reati dolosi contro la salute pubblica.

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