mercoledì 18 marzo 2020

Viaggi e spettacoli, come fare per riavere indietro i soldi

Soggiorni, ma anche biglietti per spettacoli, cinema, musei ed altri eventi culturali: il decreto Cura Italia da il via libera ai rimborsi da parte di operatori turistici, alberghi, enti e organizzatori culturali. In seguito ai provvedimenti adottati coi precedenti decreti dal governo che hanno limitato notevolmente gli spostamenti degli italiani si verifica quella che viene definita «l’impossibilità sopravvenuta della prestazione», sancita anche dall’art. 1463 del Codice civile.

In particolare per i contratti di soggiorno il nuovo decreto rimanda a quanto già disposto per biglietti aerei, ferroviari e pacchetti turistici, vacanze di studio  dal decreto del Presidente del consiglio dell’8 marzo scorso prevedendo tre diverse opzioni: l’organizzatore può infatti offrire al viaggiatore un pacchetto sostitutivo di qualità equivalente o superiore, può procedere al rimborso, oppure può emettere un voucher, da utilizzare entro un anno dalla sua emissione, di importo pari al rimborso spettante.  Se non l’ha già fatto autonomamente la controparte gli interessanti hanno 30 giorni di tempo per sollecitare il rimborso.
Gli spettacoli: teatri, musei, concerti e cinema
Stesso termine di 30 giorni, a partire dalla data di entrata in vigore del dl Cura Italia (il 17 marzo) anche per quanto riguarda invece i contratti di acquisto di “titoli di accesso per spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, e di biglietti di ingresso ai musei e agli altri luoghi della cultura”. Anche in questi casi tutti gli interessati dovranno presentare entro i termini una apposita istanza di rimborso al venditore, allegando il relativo titolo di acquisto (e facendo attenzione a conservare una copia). Il venditore a sua volta, entro 30 giorni dalla presentazione della istanza, deve provvede all'emissione di un voucher di pari importo al titolo di acquisto, da utilizzare entro un anno dall'emissione. Queste disposizioni, specifica infine il decreto, valgono per ora sino al 3 aprile ma verranno protratte nel tempo nel caso il governo disponga la prosecuzione delle misure di emergenza.
fonte: www.lastampa.it

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