sabato 28 marzo 2020

Sorpasso troppo stretto sul ciclista: la sua caduta è colpa dell’automobilista

Confermata la condanna per una donna che alla guida della propria vettura ha provocato il capitombolo di un ciclista. Evidente l’imprudenza da lei compiuta con una manovra azzardata e realizzata non in condizioni di sicurezza.

Sorpasso. Azzardato e troppo stretto il sorpasso compiuto dall’automobilista. Legittima, quindi, la sua condanna per la caduta riportata da un ciclista, vistosi affiancare, in curva, dalla vettura. (Cassazione, sentenza n. 2873/2020, Sezione Quarta Penale, depositata il 24 gennaio).
Il fattaccio si verifica lungo una strada provinciale nella zona di Voghera. La ricostruzione tracciata tra primo e secondo grado viene ritenuta sufficiente per condannare l’automobilista, ritenuta colpevole del «reato di lesioni colpose» ai danni di un uomo in sella alla propria bici, reato commesso «con violazione delle norme in materia di circolazione stradale».
In sostanza, si è appurato che il ciclista «procedeva tenendosi a destra, sul ciglio della strada» quando «nell’affrontare una curva a destra era stato travolto» dalla vettura condotta dalla donna che «procedeva nella stessa direzione e aveva posto in essere una manovra di sorpasso» pericolosa, con «un affiancamento eccessivo» rispetto alla bicicletta.
Distanza. In Appello, in particolare, si è sostenuto che «anche solo uno spostamento d’aria, causato dall’auto durante la manovra di sorpasso, aveva cagionato sicuramente la perdita di equilibrio» per il ciclista e «la conseguente collisione tra i due veicoli».
Questa visione, checché ne dica l’automobilista, è ritenuta plausibile anche dai Giudici della Cassazione.
A inchiodare la donna alle proprie responsabilità, però, è soprattutto il fatto che ella «era consapevole della presenza del ciclista che la precedeva tenendo un’andatura non regolare» e perciò, spiegano i magistrati, «ella avrebbe dovuto astenersi dal sorpasso» oppure «compiere tale manovra in assoluta sicurezza, mantenendo una distanza laterale adeguata ad evitare ogni possibile urto, anche tenendo conto che il sorpasso stava avvenendo all’altezza di una curva».
Fonte: www.dirittoegiustizia.it 

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