lunedì 21 gennaio 2019

Prova a rubare in un negozio: ladra non punibile per tenuità del fatto

Confermata in Cassazione la decisione presa dai Giudici del Tribunale. Riconosciuta la particolare tenuità del fatto compiuto dall’imputata. Decisivo il richiamo al valore della merce, pari a 104 euro.
Tentato furto. Ha provato a rubare una felpa e un paio di scarpe ma il colpo non è riuscito e così si è ritrovata sotto processo per furto. A salvarla, però, la valutazione data all’episodio dai giudici: questi ultimi hanno ritenuto legittimo “non doversi procedere” per “particolare tenuità del fatto”.
Decisivo il richiamo al valore della merce (Cassazione Penale, sentenza n. 1501/2019).
Valore. Ricostruito nei dettagli il fattaccio, verificatosi in un negozio. Una ragazza è stata sorpresa a tentare di portar via senza pagare una felpa e un paio di scarpe di due noti marchi per «un valore complessivo di 104 euro e 9 centesimi».
Ella ha prima «asportato le placche antitaccheggio» e poi «ha oltrepassato le casse, senza pagare il corrispettivo» per la merce prelevata. A quel punto, però, è stata fermata ed è finita sul banco degli imputati per «tentato furto». A sorpresa, però, alla luce degli elementi probatori a disposizione, i Giudici del Tribunale optano per la dichiarazione di «non doversi procedere», evidenziando «la particolare tenuità del fatto», anche tenendo presente «il trascurabile valore della merce».
Questa visione, duramente contestata dalla Procura, viene confermata ora dalla Cassazione.Legittimo, osservano i Giudici, applicare il principio della tenuità del fatto anche al «tentativo di furto» soprattutto quando, come in questa vicenda, «è possibile desumere con certezza, dalle modalità del fatto e in base ad un preciso giudizio ipotetico, che, se il reato fosse stato portato a compimento, il danno patrimoniale per la parte offesa sarebbe stato di rilevanza minima».

Fonte: www.dirittoegiustizia.it

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