sabato 13 ottobre 2018

Il fisco cancella i minidebiti (sotto i mille euro)

Colpo di spugna sui ruoli fino 1.000 euro posti in riscossione tra il 2000 e il 2010. Le cartelle ancora non pagate saranno annullate in automatico alla data del 31 dicembre 2018, senza che il contribuente debba fare nulla. Restano escluse le cartelle relative a risorse proprie comunitarie, tra cui Iva e dazi. Nessun rimborso però per le somme già versate dai debitori. Mentre gli importi saldati tra la data di entrata in vigore del decreto fiscale e la fine dell'anno saranno computati nell'ambito della rottamazione delle cartelle o di altre posizioni debitorie, ove esistenti, viceversa saranno rimborsate. Il minor gettito derivante dalla sanatoria è di 524 milioni di euro complessivi da qui al 2023. È quanto prevede la nuova bozza di dl collegato alla manovra di bilancio, che dovrebbe essere varata lunedì dal consiglio dei ministri.
La procedura. Il meccanismo predisposto dall'esecutivo consiste nella cancellazione d'ufficio dei debiti di importo residuo fino a 1.000 euro, calcolati alla data di entrata in vigore del provvedimento. Per la verifica della soglia dovranno essere computati non soltanto gli importi iscritti a ruolo (tasse, contributi, multe stradali), ma anche gli interessi per ritardata iscrizione e le sanzioni. Essenziale tuttavia che le partite debitorie siano state poste in riscossione tra il 1° gennaio 2001 e il 31 dicembre 2010.
Agenzia delle entrate-Riscossione dovrà quindi trasmettere ai singoli enti creditori l'elenco delle partite oggetto di discarico, attraverso appositi flussi telematici da effettuare secondo le regole del decreto Mef 15 giugno 2015. La nuova normativa prevede la disapplicazione delle procedure per il discarico dei ruoli fissate dal dlgs n. 112/1999. Inoltre, fatti salvi i casi di dolo, per i mini-ruoli cancellati in automatico i funzionari della riscossione non potranno essere chiamati a rispondere per la responsabilità amministrativa o contabile.
Il rimborso degli oneri. Il collegato fiscale stabilisce poi una metodologia per il rimborso delle spese sostenute dall'agente della riscossione (prima Equitalia, ora AdeR) nel tentativo di recuperare le quote annullate, per esempio per eseguire i pignoramenti. Per le posizioni relative ai carichi erariali l'AdeR dovrà presentare entro la fine del 2019 un'apposita richiesta al Mef. Il quale provvederà poi, a partire dal 30 giugno 2020, a rimborsare gli oneri in venti rate annuali, senza interessi.
La medesima procedura opererà anche per i crediti dei comuni, ma soltanto con riguardo alle spese sostenute dagli agenti tra il 2010 e il 2013. Per tutti gli altri carichi, l'AdeR dovrà presentare la richiesta di restituzione direttamente ai singoli enti creditori, che provvederanno al rimborso con i medesimi termini e condizioni ventennali.
Gli effetti finanziari. Secondo i tecnici dell'esecutivo la cancellazione dei mini-ruoli comporterà un minor gettito di 524 milioni di euro. La stima è stata effettuata sulla base di una percentuale presunta di pagamenti che sarebbero andati a buon fine del 3,5%. Il ragionamento del Mef è più o meno il seguente: trattandosi di crediti particolarmente «anziani» e alla luce delle numerose definizioni agevolate che si sono succedute negli anni, se a tutt'oggi i contribuenti non hanno pagato è quanto meno improbabile pensare che lo faranno in futuro oltre tale misura. Da qui la riduzione degli incassi attesi per 29 milioni di euro nel 2018 e per 99 milioni annui tra il 2019 e il 2023, per un totale di 524 milioni.

fonte: Il fisco cancella i minidebiti (sotto i mille euro) - ItaliaOggi.it

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