È reato parcheggiare la propria auto impedendo la chiusura di un cancello impedendo a una persona di transitare, sedendosi in prossimità dei battenti. Un signore dopo il tribunale di Trapani e la Corte d’appello di Palermo ha presentato ricorso in Cassazione proclamandosi innocente. Ma la suprema Corte, con sentenza 40482 del 12 settembre 2018, ha confermato il delitto di violenza privata che per unanime giurisprudenza «si identifica in qualsiasi mezzo idoneo a privare coattivamente l’offeso della libertà di determinazione a di azione, potendo consistere anche in violenza “impropria”, che si attua attraverso l’uso di mezzi anomali diretti a esercitare pressioni sulla volontà altrui, impedendone la libera determinazione».
Quindi, la palese forza intimidatrice dell’imputato, insieme all’azione ostruzionistica, seppur priva della violenza o della minaccia strictu sensu, è stata equiparata al parcheggio improprio nel posto riservato ai disabili (Cassazione 17794/2017) o all’impedimento agli operai di utilizzare gli strumenti di lavoro in un’opera pubblica (Cassazione 48369/2017).
Per cui il ricorso è stato respinto.
fonte:Cassa Forense - Dat Avvocato
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sabato 15 settembre 2018
Violenza privata impedire l’uscita di un auto da un parcheggio privato

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