La configurabilità della scriminante della legittima difesa richiede la rigorosa dimostrazione di requisiti costituiti da “un'aggressione ingiusta e da una reazione legittima”; mentre la prima deve concretarsi in un pericolo attuale di un'offesa che, se non neutralizzata tempestivamente, sfocia nella lesione del diritto, la seconda deve inerire alla necessità di difendersi, alla inevitabilità del pericolo ed alla proporzione tra difesa ed offesa. Dunque, l'esimente della legittima difesa non è applicabile allorquando il soggetto non agisca nella convinzione, sia pure erronea, di dover reagire a solo scopo difensivo, bensì in una diversa situazione di risentimento o ritorsione contro chi ritenga essere portatore di una qualsiasi offesa. Peraltro, una volta esclusi i presupposti della legittima difesa, non è neppure ipotizzabile in astratto un eccesso colposo nella stessa scriminante, che pretende il superamento dei limiti alla stessa collegati (• Corte di cassazione, sezione I, sentenza 16 marzo 2017, n. 12814).
Cause di giustificazione - Legittima difesa - Condizioni - Pericolo attuale di aggressione - Fattispecie.
La legittima difesa esige che il fatto sia commesso per la necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta (Nella specie, è stata esclusa la scriminante essendosi apprezzato che l'imputato, chiamato a rispondere del reato di lesioni personali volontarie gravi, per avere attinto la controparte al volto con pugni, non era nella condizione di doversi difendere da un'aggressione altrui, perché il fatto si era verificato nel corso di un diverbio - per ragioni di precedenza in una fila - in cui la vittima, molto più anziana, si era limitata a protestare verbalmente).
• Corte di cassazione, sezione V, sentenza 18 giugno 2013, n. 26595
Cause di giustificazione - Legittima difesa - In genere - Reale, putativa o connotata da eccesso colposo - Criteri di accertamento - Valutazione “ex ante” - Stati d'animo e timori personali - Sufficienza - Esclusione.
L'accertamento relativo alla scriminante della legittima difesa reale o putativa e dell'eccesso colposo deve essere effettuato con un giudizio “ex ante” calato all'interno delle specifiche e peculiari circostanze concrete che connotano la fattispecie da esaminare, secondo una valutazione di carattere relativo e non assoluto ed astratto, rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, cui spetta esaminare, oltre che le modalità del singolo episodio in se considerato, anche tutti gli elementi fattuali antecedenti all'azione che possano aver avuto concreta incidenza sull'insorgenza dell'erroneo convincimento di dover difendere sé o altri da un'ingiusta aggressione, senza tuttavia che possano considerarsi sufficienti gli stati d'animo e i timori personali. (Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 21 marzo 2013, n. 13370)
Guida in stato di ebbrezza - Investimento di pedone per legittima difesa - Configurabilità dell'esimente - Esclusione - Eccesso colposo - Configurabilità - Esclusione.
Non sussistono i presupposti essenziali della legittima difesa, costituiti da un'aggressione ingiusta e da una reazione legittima del soggetto, quando sia evidente la sproporzione tra evento subito e condotta estrema posta in essere. Parimenti deve escludersi l'eccesso colposo che sottintende i presupposti della scriminante con il superamento dei limiti a quest'ultima collegati, quando si sia accertato l'inadeguatezza della reazione difensiva, sicchè, per l'eccesso nell'uso dei mezzi a disposizione dell'aggredito in un preciso contesto spazio temporale, si debba escludere che quest'ultimo sia dovuto ad un mero errore di valutazione delle circostanze, ma sia stato invece consapevole e volontario, per cui non rientrante nello schema delineato dall'articolo 55 c.p. (Fattispecie in tema di investimento di pedone da parte di automobilista in stato di ebbrezza).
• Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 11 gennaio 2013, n. 1490
fonte:Cassa Forense - Dat Avvocato
Blog di attualità e informazione giuridica - Lo Studio Legale Mancino ha sede in Ferrara, Via J. F. Kennedy, 15 - L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione
mercoledì 13 settembre 2017
La necessità concreta di difendersi è alla base della legittima difesa
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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