giovedì 28 settembre 2017

Cassazione: uccise il figlio, ma niente ergastolo perché era “solo” adottivo

Uccise il figlio ma siccome era «solo» adottivo, non può essere condannato all’ergastolo: lo ha stabilito la Corte di Cassazione accogliendo il ricorso della difesa di Andrei Talpis, 57 anni, originario della Moldova, che la notte del 26 novembre 2013, a Remanzacco (Udine), colpì mortalmente con un coltello da cucina il figlio adottivo di 19 anni. Il ragazzo - si apprende dal difensore di Talpis, avv. Roberto Mete - era stato formalmente adottato dalla coppia in Moldavia. Dovrà ora svolgersi un nuovo processo.
Tra Talpis e la vittima, dunque, non esisteva un rapporto di consanguineità. Sul piano civilistico, vale la parificazione di status con i figli legittimi operata dalla legge. Secondo il Codice Penale, invece, la distinzione permane e basta a escludere l’aggravante specifica che, proprio in virtù dell’esistenza di una discendenza tra la vittima e il suo carnefice, in caso di omicidio prevede la pena del carcere a vita, cui era stato effettivamente condannato il moldavo.
La Corta di Cassazione ha disposto anche la trasmissione degli atti alla Corte d’assise d’appello di Venezia per la quantificazione della pena, prescrivendo che non scenda sotto i 16 anni di reclusione.

fonte:www.lastampa.it/Cassazione: uccise il figlio, ma niente ergastolo perché era “solo” adottivo - La Stampa

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