Dopo 4 anni di travaglio il disegno di legge che introduce il reato di tortura nell'ordinamento italiano è approvato dal Senato con 195 sì, 8 no e 34 astenuti.
Non ha partecipato al voto il presidente della Commissione per i diritti umani e primo firmatario del disegno di legge, Luigi Manconi, ritenendo che il testo (presentato fin dal 2013) non ricalcasse più lo spirito originario del disegno di legge.
Questa legge introduce due nuovi articoli nel codice penale (il 613 bis e il 613 ter), l’articolo 191 del codice di procedura penale e l’articolo del T.U. sull’immigrazione.
La tortura è definita come la condotta di chi agendo con“violenze o minacce gravi, ovvero agendo con crudeltà, cagiona acute sofferenze fisiche o un verificabile trauma psichico”.
Questi i punti salienti della proposta:
- la pena è da 4 a 10 anni, aumentata da 5 a 12 se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale;
- la pena è aumentata fino alla metà se dal fatto deriva una lesione grave o gravissima;
- se ne deriva la morte la pena è aumentata a trenta anni;
- l’istigazione da parte del pubblico ufficiale a commettere atti di tortura (si pensi al poliziotto o carabiniere, che dà un ordine in tal senso al suo sottoposto) è punita con la pena da sei mesi a tre anni.
L’origine del testo di legge va ricercato nella necessità di regolamentare meglio vicende come quella, ormai note, del caso Aldovrandi, Cucchi, o della scuola Diaz.
E la grossa novità sta nell’introdurre una nuova figura di reato da parte dei pubblici ufficiali.
Nulla da ridire sulla necessità di regolare meglio queste vicende ma una domanda sorge legittima: era proprio necessaria una legge, e non anche, invece, una riforma del costume, della mentalità e degli iter giudiziari necessari per arrivare a fare chiarezza su queste vicende? In altre parole: per evitare fatti gravi come quelli menzionati, era preferibile modificare la legge, o non, forse, modificare le procedure di accertamento, nonché mentalità e preparazione di tutti gli operatori coinvolti nel settore della sicurezza della cittadino?
E’ probabile comunque che il testo possa subire delle modifiche, stante il rilevante numero di critiche ad esso proveniente un po’ da tutti i settori, dal primo firmatario Manconi, alle varie associazioni e organismi coinvolti nella tutela dei diritti umani.
“Grottesco, il codice militare è più severo” dichiara Ilaria Cucchi all’Huffington Post.
Secondo Manconi, per come li riporta l’Huffington Post, sono almeno quattro i punti contestati della legge:
- in primis, il reato viene considerato comune e non proprio, slegandolo quindi nella sua definizione dall'operato dei pubblici ufficiali o di incaricati di pubblico servizio;
- al Senato è stato introdotto un emendamento per il quale il reato non sussiste "nel caso di sofferenze risultanti unicamente dall'esecuzione di legittime misure privative o limitative di diritti". Un punto che creerebbe confusione nell'applicazione della legge.
- rispetto al testo originale, il requisito delle violenze "reiterate" è stato sostituito con l'espressione "più condotte": secondo Manconi, in questo caso il singolo atto di violenza potrebbe non essere punito.
Infine, il capitolo delle torture psicologiche. I traumi psichici dovranno essere verificati ma, dice Manconi, "i processi per tortura avvengono per loro natura anche a dieci anni dai fatti commessi. Come si fa a verificare dieci anni dopo un trauma avvenuto tanto tempo prima?".
Contrari Sinistra Italiana e anche la Lega Nord mentre il M5S ha optato per la firma; ma contraria è anche l'Associazione Nazionale dei Funzionari di polizia secondo cui si tratta di “un disegno di legge che falsamente sotto la bandiera ideologica della civiltà giuridica contiene un manifesto ideologico contro le forze di polizia.
Un’altra farloccheria del partito dell’anti-polizia”. E nel giornale diffuso dal sindacato si legge: “saremo gettati nelle mani dei delinquenti grazie al progetto di legge per l’introduzione del reato di tortura”.
Su Repubblica si legge che Amnesty International e l'associazione Antigone hanno dichiarato: Questa legge qualora venisse confermata anche dalla Camera sarebbe difficilmente applicabile. Il limitare la tortura ai soli comportamenti ripetuti nel tempo e a circoscrivere in modo inaccettabile l’ipotesi della tortura mentale è assurdo per chiunque abbia un minimo di conoscenza del fenomeno della tortura nel mondo contemporaneo, nonché distante e incompatibile con la Convenzione internazionale contro la tortura".
“Con rammarico prendiamo atto del fatto che la volontà di proteggere, a qualunque costo, gli appartenenti all’apparato statale, anche quando commettono gravi violazioni dei diritti umani, continua a venire prima di una legge sulla tortura in linea con gli standard internazionali che risponda realmente agli impegni assunti 28 anni fa con la ratifica della Convenzione”.
Una legge truffa, provocatoria e inaccettabile, è definita in un appello di vari firmatari, tra cui il PM che condusse le indagini presso la scuola Diaz.
Il Manifesto scrive: Scritta così, «tecnicamente male», secondo l’ex pm e giudice istruttore Felice Casson, «è inapplicabile», soprattutto perché «le condizioni poste alla punibilità, reintroducendo il concetto di reiterazione del reato, renderanno i processi una corsa ad ostacoli sempre più complicata».
Insomma, per una volta una legge su cui sono tutti d’accordo, perché scontenta tutti, ma proprio tutti.
Fonte:www.altalex.com/Reato di tortura, il Senato approva. Il testo passa ora alla Camera | Altalex
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giovedì 18 maggio 2017
Reato di tortura, il Senato approva. Il testo passa ora alla Camera
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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