mercoledì 10 maggio 2017

I penalisti si astengono dalle udienze dal 22 al 25 maggio contro la riforma del processo penale

Continua la mobilitazione degli avvocati penalisti contro diversi aspetti della riforma del processo penale, già approvata, con voto di fiducia, al Senato, e in attesa del via libera della Camera. Dal 22 al 25 maggio, i penalisti torneranno per la quarta volta ad astenersi dalle udienze, tranne in processi a rischio prescrizione o con imputati in custodia cautelare. È quanto ha deliberato la Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane (Ucpi). «Nonostante la massiccia adesione alle precedenti astensioni», si legge nel deliberato dell'Ucpi, «l’attenzione mostrata dai media e dall’opinione pubblica alle tematiche oggetto della protesta, e nonostante le molteplici adesioni del mondo dell’accademia e le convergenti critiche sollevate da diversi esponenti della politica nei confronti della riforma, il Governo non ha tutt’ora ritenuto di dare alcun segnale di attenzione, restando evidentemente fermo nella intenzione di ricorrere anche davanti alla Camera dei deputati al voto di fiducia, impedendo che sul disegno di legge si sviluppi la necessaria discussione sulle molteplici questioni tuttora controverse». «Di fronte a riforme che incidono in maniera diretta e penetrante sulla natura stessa del processo penale, distorcendo gravemente il modello accusatorio del giusto ed equo processo, appare necessario adottare ogni opportuna ed ulteriore iniziativa di protesta e di contrasto». Tra i punti della riforma contestati con forza dai penalisti, il 'nodo' della prescrizione: allungare i termini con "lo sproporzionato" aumento delle pene e gli "irragionevoli" meccanismi di sospensione, secondo le Camere penali, "significa dilatare indebitamente i già troppo lunghi tempi del processo, violando la presunzione di innocenza, il diritto alla vita degli imputati e la dignità delle persone, mortificando l'interesse dell'intera collettività a conoscere nei tempi più brevi se un imputato è colpevole o innocente". Dure critiche anche alla previsione, contenuta nel ddl, di estendere il 'processo a distanza' ai procedimenti con detenuti: questo, rileva l'Ucpi, provocherebbe "lo snaturamento del processo attraverso una pericolosa adozione di criteri meramente efficientistici che appaiono del tutto estranei alla natura democratica e liberale del modello accusatorio, ed in manifesta contraddizione con i principi costituzionali e convenzionali del giusto processo".

Fonte:www.italiaoggi.it/Giustizia, i penalisti dell’Ucpi si astengono dalle udienze dal 22 al 25 maggio contro la riforma del processo penale - News - Italiaoggi

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