martedì 17 gennaio 2017

Obbligo di dimora virtuale al mago delle truffe online

Dopo aver fatto truffe a raffica on line, per i prossimi due anni non potrà utilizzare un account di posta elettronica o di social network senza informare la polizia. Ogni volta che si metterà al computer per navigare in rete, dovrà avvisare i suoi «sorveglianti». Disoccupato, nullatenente e truffatore seriale. Da anni. È questo l’identikit di Davide. È lui il nuovo sorvegliato speciale della questura di Torino, condannato, da ieri, ad una sorta di «obbligo di dimora virtuale», con un provvedimento innovativo emesso dalla sezione per le misure di prevenzione del Tribunale.
Le truffe
I suoi preferiti erano gli annunci pubblicati sui siti Ebay e Subito.it, con una passione particolare per le automobili e i quad. Contattava i venditori, esclusivamente privati, li raggiungeva senza problemi anche fuori città. Firmava puntualmente un assegno, che risultava poi scoperto, e infine spariva nel nulla. Quando i truffati se ne accorgevano, era sempre troppo tardi. Perché lui, un ragazzone torinese di 31 anni, aveva l’accortezza di utilizzare false generalità. E, anche quando veniva scoperto, aveva già rivenduto i beni ad altri acquirenti, intascandone i profitti.
La misura
Con questa decisione il Tribunale, sulla base dell’informativa della polizia, ha cercato di dare una risposta adeguata ai tempi alla diffusione virale delle truffe on line. Le misure di prevenzione, infatti, impongono ai criminali divieti «tradizionali»: non allontanarsi dall’abitazione senza preavviso, divieto di dimora, il divieto di «associarsi abitualmente alle persone che hanno subito condanne». Prescrizioni che non tengono conto delle nuove frontiere del crimine che, grazie al web, sono pressoché illimitate. Così, Davide, oltre a non poter uscire di casa tra le 21 e le 6, per i prossimi due anni dovrà tenere al corrente gli agenti della polizia postale di tutti i suoi spostamenti via web. Dai siti internet visitati ai forum online. E soprattutto dovrà comunicare tutti i suoi account: sia quelli già utilizzati, sia quelli che attiverà o modificherà in futuro. È la prima misura preventiva di questo genere a Torino, su espressa richiesta del Questore, dopo un’attenta indagine della Divisione anticrimine sull’effettivo tenore di vita del giovane. Davide, ufficialmente, negli ultimi anni ha potuto contare soltanto su una pensione di invalidità, da poche centinaia di euro mensili. Ma i suoi proventi sono «derivati dalla sua attività illecita», e i suoi continui guai con la giustizia non «lo hanno indotto a cambiare tenore di vita».
Le indagini
Già accusato di circonvenzione di incapace, nel 2010 era stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione. Alle spalle, poi ha diverse denunce per violenza e maltrattamenti in famiglia. Ma la sua attività di truffatore seriale è nota alle forze dell’ordine sin dal 2006. È sospettato di decine di colpi: sei quelle effettivamente riconosciute. L’ultima è stata messa a segno nel gennaio dello scorso anno.

Fonte: www.lastampa.it/Obbligo di dimora virtuale al mago delle truffe online - La Stampa

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