sabato 13 agosto 2016

La Cassazione: è reato fingersi single per ingannare l’amante

Talvolta si crede tanto nella famiglia da averne due. Ora però, sentenzia la Cassazione, far credere all’amante di essere single o divorziato quando non è vero è un fatto punibile penalmente. Si tratta di «sostituzione della persona»: non basta però illudere il secondo partner di essere liberi da altri legami, si deve anche cercare un’utilità, come una convenienza economica o il semplice mantenimento di un rapporto sentimentale che altrimenti verrebbe perduto.
Gli ermellini si sono trovati di fronte alla storia di un tradimento dai risvolti grotteschi. Lui, già sposato, aveva portato avanti a lungo una seconda relazione. All’inizio, il teatrino seguiva ancora il copione dei grandi classici dell’infedeltà: far credere all’amante di voler stare con lei, di essere separato e di avere concrete possibilità di ottenere un annullamento del precedente matrimonio.
Con il tempo, però, la liaison diventa una cosa seria e la trama della storia si ingarbuglia. Lei lo presenta alla sua famiglia, viene concepito un figlio e si intavolano i primi discorsi di matrimonio. Eppure, dalla Sacra Rota ancora non arrivano notizie. Piuttosto, iniziano a insorgere i primi dubbi sulle sue buone intenzioni. Messo spalle al muro e a riprova della sua onestà, si presenta dall’amante con l’agognato documento di divorzio. Peccato si tratti di un certificato posticcio creato al computer. La sua fortuna, in questo caso, è quella di non avere particolari abilità nella contraffazione di documenti, evitando così il reato di falso in atto pubblico. Per la Cassazione, infatti, si tratta di «falso grossolano». Lei nel frattempo, già insospettita, inizia a indagare. Scopre così che l’uomo non solo non è separato ma continua a vivere con la moglie dalla quale, tra l’altro, aspetta anche un figlio. E si finisce in tribunale.
Non è la prima volta che la Cassazione interviene in materia di tradimenti. Negli anni è diventato reato spiare il cellulare della moglie o del marito, perché lesivo della privacy. Punibile poi chi informa il coniuge del proprio amante del tradimento che ha subito, con l’intento di recare un danno alla loro relazione: si tratta di molestie. E se si è stati infedeli – sentenzia ancora la Cassazione – al momento della separazione si devono quasi sempre pagare gli alimenti, anche se l’amore clandestino è stato solo platonico. Unica eccezione? Si può essere infedeli se il partner è troppo «mammone».

Fonte: www.lastampa.it/La Cassazione: è reato fingersi single per ingannare l’amante - La Stampa

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