sabato 9 luglio 2016

Maggiorenne e a caccia di autonomia: confermato il mantenimento da parte del padre

Raggiunta la maggiore età, il giovane investe su se stesso, con un corso di pilotaggio che gli consente un proficuo inserimento nel mondo del lavoro.
Ciò rende ancora più importante, nella prima fase di autonomia del ragazzo, il contributo economico dei genitori. Così ha deciso la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 13609 del 4 luglio.
Aiuto. Ufficializzata la rottura tra i due coniugi, i giudici caricano sull’uomo anche il «mantenimento del figlio». Il padre, però, prova a riavere indietro, con tanto di «decreto ingiuntivo», le somme versate nel periodo «luglio 2002 – agosto 2003», richiamando «la dichiarazione giudiziale» relativa alla «cessazione dell’obbligo contributivo per la raggiunta autonomia economica del figlio maggiorenne».
Richiesta, quella avanzata dall’uomo, teoricamente plausibile, proprio alla luce degli obiettivi raggiunti dal ragazzo, ormai 23enne. Tuttavia, secondo i giudici non possono essere trascurate le difficoltà incontrate dal figlio all’inizio del percorso per il raggiungimento di una piena autonomia. Più precisamente, vengono poste in evidenza: primo, la «iniziale» posizione di «lavoratore in prova»; secondo, la connessa e limitata «retribuzione percepita»; terzo, le «spese» sostenute «per il corso di pilotaggio, intrapreso proprio per rendersi autonomo, anche economicamente»; quarto, l’«oneroso mutuo» sulle sue spalle, seppur «garantito dalla fideiussione dei genitori».
A fronte di questo quadro, cioè alla luce delle «ragioni economico-familiari» del «ragazzo, desideroso di trovare un’autonomia professionale ed abitativa», appare doveroso l’aiuto fornito dal padre con il «mantenimento» previsto in origine dal giudice.
Nessuna possibilità, quindi, per il genitore di riavere indietro le cifre versate, richiamando semplicemente l’«autonomia economica e professionale» del figlio.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Maggiorenne e a caccia di autonomia: confermato il mantenimento da parte del padre - La Stampa

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