martedì 31 maggio 2016

Riparte con la macchina, nonostante una persona si sia attaccata al finestrino: condannata

Confermata la responsabilità della donna alla guida. È ripartita pur essendo consapevole che una donna fosse aggrappata alla vettura, con le braccia ancora dentro l’abitacolo. Comportamento assurdo, quello della conducente, e tale da provocare alla persona offesa ripercussioni fisiche. La Cassazione conferma la sua responsabilità per le lesioni riportate dal passeggero involontario (sentenza n. 22705/16).
In marcia. Nessun dubbio per il giudice di pace, nessun dubbio per i giudici del Tribunale: la conducente dell’automobile è responsabile di «lesioni personali colpose». Ella, «alla guida del proprio veicolo», ha «proseguito la marcia nonostante una donna fosse rimasta attaccata al finestrino della vettura».
Secondo il legale della automobilista, però, è stato trascurato un particolare importante, ossia l’assurdo comportamento tenuto dalla donna che «era rimasta intenzionalmente aggrappata alla vettura, nonostante essa fosse già in marcia».
Questa obiezione si rivela inutile. Secondo i Magistrati della Cassazione, difatti, la conducente avrebbe dovuto «non proseguire la propria marcia», proprio perché «una persona era rimasta con le braccia all’interno del finestrino della vettura», e quella situazione rendeva «evidente il rischio di causarle un pregiudizio fisico».
Irrilevante, quindi, il comportamento tenuto dalla donna, che aveva conservato «la propria posizione con le braccia all’interno dell’abitacolo»: tale atteggiamento, sottolineano i magistrati, «non avrebbe in alcun caso potuto costituire una forma di aggressione» tale da legittimare il «comportamento» della persona alla guida della vettura.
Tutto ciò conduce alla conferma della condanna nei confronti della automobilista. Ella è responsabile per le ripercussioni riportate dalla donna rimasta attaccata alla vettura, ossia «cervicalgia e stato ansioso».

Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Riparte con la macchina, nonostante una persona si sia attaccata al finestrino: condannata - La Stampa

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