lunedì 22 febbraio 2016

È concussione minacciare controlli fiscali

Con due pronunce contestuali della stessa sezione (la Sesta, ma a collegi diversi) la Cassazione conferma la linea del rigore verso gli imputati di concussione. La severità nel circoscrivere il reato spacchettato dalla legge Severino (190/2012), con le sentenze 6656 e 6659 depositate ieri, si accompagna alla conferma del doppio regime delle sanzioni patrimoniali a carico dei funzionari infedeli; le statuizioni civili a favore della parte lesa costituita a processo non escludono l'iniziativa della magistratura contabile, almeno fino alla maturazione del titolo esecutivo.

Diverse le figure di pubblico ufficiale colpite dalle sentenze di ieri - un dipendente delle Entrate di Varese, un curatore fallimentare incaricato dal Tribunale di Rimini - ma identiche le sintesi sulle fattispecie ribadite dalla Suprema corte.

Nel primo caso il funzionario infedele aveva avvicinato con approcci insoliti oltrechè irrituali un imprenditore, esponendogli con «modalità terroristiche» delle presunte irregolarità nella dichiarazione dei redditi e chiedendo - e ricevendo poi - 5mila euro per tacitare la vicenda. Ugualmente “dirette” le modalità estorsive, a giudizio della Corte, messe in campo dal curatore fallimentare romagnolo, che aveva “barattato” la disponibilità a tradire l'ufficio - restituendo una chiavetta Usb con la contabilità occulta della società indagata e impegnandosi a non esecutare i beni personali del fallito - con la promessa di ricevere 95mila euro.

fonte: www.ilsole24ore.com//È concussione minacciare controlli fiscal

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