martedì 26 gennaio 2016

Pedina e picchia la moglie, lui 'vittima' della propria gelosia: condannato

Folle di gelosia lui, vittima designata lei. Ma la psicosi dell’uomo si traduce, purtroppo, in una vera e propria ossessione: egli arriva a pedinare la moglie, oltre che a insultarla pesantemente e, in una occasione, a prenderla addirittura a pugni.

Corretta la sanzione decisa dai giudici: condanna a 8 mesi di reclusione per il reato di maltrattamenti. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 3025, depositata lo scorso 22 gennaio 2016.

Rottura. Tutto comincia in Sud America, dove i due – lui dominicano, lei italiana – si incontrano, si piacciono e si sposano. Subito dopo le nozze, però, emerge il carattere davvero poco gestibile dell’uomo, vittima di una gelosia ossessiva.

La situazione non cambia minimamente col trasferimento in Italia. Anzi, la fobia dell’uomo diventa ancora più estrema: egli arriva a controllare «attività e spostamenti della moglie», anche nel contesto lavorativo dove lei opera quotidianamente, cioè un bar.

L’incubo va avanti per mesi, da marzo a settembre, fino a quando la pazienza della donna raggiunge il limite. Decisive le percosse – accompagnate anche da epiteti come “str...a” e “p...na” – subite ad opera del marito, che le provocano la «rottura del setto nasale» e la spingono ad «abbandonare la casa coniugale».

Quadro inequivocabile per i giudici di merito, come detto. E questa visione è condivisa anche dai giudici della Cassazione, che confermano definitivamente la «condanna» dell’uomo per «maltrattamenti» ai danni dell’oramai ex moglie.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it /Pedina e picchia la moglie, lui 'vittima' della propria gelosia: condannato - La Stampa

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