Arriva la nuova Carta d’identità elettronica, con impronte digitali annesse. Ci sarà anche l’opzione per indicare se si vuole essere donatori di organi. E tutto sarà archiviato in un microchip. A dettare le regole per la Cie, questo l’acronimo che gli italiani dovranno tenere a mente, un decreto del Viminale, messo a punto con i ministeri della Pubblica Amministrazione e dell’Economia. Un provvedimento che intende sbloccare un progetto partito quasi venti anni fa, nel lontano 1997 ma mai decollato. Ora il governo Renzi ha deciso di accelerare, facendo piazza pulita delle ormai vecchie sperimentazioni.
Si riparte dai Comuni che hanno fatto da “pilota” nelle passate edizioni dell’operazione (sarebbero state distribuite circa 4 milioni di carte elettroniche da parte di 150 municipi). In queste realtà sarà possibile da subito fare richiesta della nuova Cie, ovviamente laddove ce ne è una necessità (prima carta d’identità, a seguito di uno smarrimento o causa scadenza). Non c’è quindi un piano forzoso di sostituzione ma, comunque il ministero dell’Interno, definirà una roadmap per un «graduale» processo di abilitazione su tutto il territorio nazionale. È immaginabile, sentendo anche i pareri degli esperti, che ciò prenda un arco temprale che si avvicina ai due anni.
Tuttavia una volta arrivata la domanda per la Carta il Comune (o il Consolato se si è all’estero), dall’acquisizione dei dati avrà solo sei giorni di tempo per consegnare la tessera (una sorta di carta valori, tipo bancomat) e il Pin, per accedere ai servizi online. Ci sarà perfino un portale web dedicato dove si potrà prenotare l’appuntamento in Anagrafe per la definizione della Carta. E il cittadino la potrà ricevere direttamente a casa. La supervisione del progetto e delle tappe che lo scandiranno è affidata a una commissione ad hoc, in cui rientrano rappresentanti di diversi ministeri (oltre al Viminale, anche la P.a. e il Tesoro) e dell’Agid, l’Agenzia per l’Italia digitale. La dirigente dell’Agenzia, Maria Pia Giovannini, spiega come si tratti di «un passo molto importante, che porterà a una svolta in termini di sicurezza, frenando anche il fenomeno della contraffazione». D’altra parte la Carta contiene l’immagine con le impronte digitali, così come avviene per il Passaporto.
Ora bisognerà vedere se la Cei avrà un costo e di che entità, da fonti vicine al dossier si parla di una tariffa iniziale intorno a 15-20 euro, che potrebbe essere abbassata successivamente.
Per leggere il Decreto clicca qui: download.repubblica.it/pdf/2015/cronaca/identitaelettronica.pdf
fonte: www.lastampa.it/repubblica.it
Blog di attualità e informazione giuridica - Lo Studio Legale Mancino ha sede in Ferrara, Via J. F. Kennedy, 15 - L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione
sabato 2 gennaio 2016
Arriva la nuova carta d’identità elettronica
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
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