E' minaccia aggravata anche se si usa una pistola giocattolo, perchè qualsiasi oggetto che abbia all’apparenza le caratteristiche intrinseche di un’arma può provocare "un effetto intimidatorio più intenso". Lo ha ribadito la Cassazione nella sentenza 13915/15.
Il caso
Il Procuratore Generale presso la Corte d’appello di Salerno ricorre in Cassazione contro la decisione con la quale il giudice di pace aveva dichiarato di non doversi procedere, essendo stata rimessa la querela, nei confronti dell’imputato che aveva minacciato un uomo con una pistola risultata poi un semplice giocattolo. Il Procuratore Generale ritiene il reato perseguibile d’ufficio. La Cassazione ritiene il ricorso fondato. Innanzitutto, l’imputato doveva essere citato dinanzi al Tribunale competente e non al giudice di pace. Inoltre, ricorda la Suprema Corte, in tema di minaccia, ricorre l’aggravante dell’arma anche nel caso di una pistola giocattolo, in quanto qualsiasi oggetto che abbia all’apparenza le caratteristiche intrinseche di un’arma può provocare nel soggetto passivo un effetto intimidatorio più intenso.
In più, l’uso della pistola giocattolo è stata accompagnata da frasi dal tenore inequivoco in ordine alla gravità della minaccia. Con l’espressione contenuta nella norma citata “minaccia grave”, il legislatore ha voluto dare rilievo all’entità del turbamento psichico che l’atto intimidatorio determina nel soggetto passivo. Dunque, la minaccia di morte, anche solo per il modo in cui viene pronunciata, può produrre un grave turbamento psichico, considerando la personalità dei soggetti del reato e le modalità della condotta. Per tali ragioni, la Cassazione ha annullato la sentenza impugnata e disposto la trasmissione degli atti alla Procura per l’ulteriore corso.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it/Pistola giocattolo alla mano e “vuoi vedere come ti sparo...”: la minaccia è aggravata - La Stampa
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venerdì 3 aprile 2015
Pistola giocattolo alla mano e “vuoi vedere come ti sparo...”: la minaccia è aggravata

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