Si rivela fragile la tesi secondo cui l’uomo è, comunque, in grado di affrontare in autonomia la vita. Certo, egli dichiara di utilizzare il computer a casa, e di recarsi dal giornalaio di fiducia e all’ufficio postale, ma i problemi a livello mnemonico e il disorientamento topografico rendono impossibile vivere senza l’assistenza di una persona (Cassazione, ordinanza 546/15)
Il caso
Vita assolutamente regolare, almeno in apparenza... Perché l’uomo, protagonista – malvolentieri – della vicenda, può svolgere in autonomia le comuni attività domestiche e muoversi tranquillamente, fuori dalla propria abitazione, per raggiungere i suoi punti di riferimento, come ufficio postale e giornalaio. Eppure, allo stesso tempo, egli, a seguito di un grave trauma commotivo, soffre di un grave deficit mnemonico e di un forte disorientamento topografico.
Così, di fronte alla constatazione di tale confusione spazio-temporale, le sembianze di una vita normale crollano miseramente. E ciò rende logico, e corretto, il riconoscimento, a favore dell’uomo, della indennità di accompagnamento. Sconfitta, sia in primo che in secondo grado, per l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, che, per i giudici di merito, deve provvedere al «pagamento dell’indennità di accompagnamento» riconosciuta a un uomo, alla luce delle sue precarie condizioni psico-fisiche. Più precisamente, è stata accertata nell’uomo una «condizione di deficit mnemonico e disorientamento topografico, oltre a rallentamento ideativo e della fluenza verbale».
Tutto ciò – conseguenza di un «grave trauma commotivo» –, peraltro, ha «impedito» all’uomo «di conservare il posto di lavoro». Secondo i legali dell’Istituto, le precarie condizioni fisiche dell’uomo sono state male interpretate. Egli stesso, difatti, ha dichiarato di «essere in grado di compiere tratti a piedi per recarsi all’ufficio postale e dal giornalaio» e di impiegare parte «del proprio tempo davanti al computer» che ha a casa. Di conseguenza si può parlare di «riduzione della capacità lavorativa o, anche, di impossibilità di lavorare», ma non certo di «necessità di assistenza continua» da parte di terze persone. Ma questa visione, fondata sulla sottile differenza tra «mera difficoltà» e «impossibilità» di «attendere agli atti quotidiani della vita», viene ritenuta non corretta dai giudici della Cassazione.
Consequenziale, quindi, è, col rigetto del ricorso, la conferma della «indennità di accompagnamento» a favore dell’uomo. Decisiva, nell’ottica adottata dai giudici, la considerazione che «la capacità di attendere in autonomia agli atti quotidiani della vita non deve parametrarsi sul numero degli elementari atti giornalieri, ma soprattutto sulle loro ricadute», come «l’incidenza sulla salute del malato» e «la salvaguardia della sua dignità come persona». Detto in maniera ancora più chiara, per la attribuzione della «indennità di accompagnamento», sanciscono i giudici, «la nozione di incapacità a compiere gli atti quotidiani della vita» comprende anche quella persona che «pur potendo spostarsi nell’ambito domestico e fuori, non sia, per la natura della malattia, in grado di provvedere alla propria persona o ai bisogni della vita quotidiana, ossia non possa sopravvivere senza l’aiuto costante del prossimo».
Fonte: www.dirittoegiustizia.it/La Stampa - Computer e passeggiate, ma l’uomo soffre di deficit mnemonico e caos topografico: legittimo l’‘accompagnamento’
Blog di attualità e informazione giuridica - Lo Studio Legale Mancino ha sede in Ferrara, Via J. F. Kennedy, 15 - L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione
martedì 3 febbraio 2015
Computer e passeggiate, ma l’uomo soffre di deficit mnemonico e caos topografico: legittimo l’‘accompagnamento’
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ferrara: Violentò minore in auto. Condanna a dieci anni per il pedofilo seriale
Ieri la sentenza del Tribunale nei confronti uno straniero di 32 anni. Al termine dell’udienza la vittima, ora maggiorenne, ha pianto. É sta...
-
Ieri la sentenza del Tribunale nei confronti uno straniero di 32 anni. Al termine dell’udienza la vittima, ora maggiorenne, ha pianto. É sta...
-
Risponde di lesioni colpose di cui all'articolo 590 cod. pen. l'automobilista che apre la portiera della macchina per scendere e co...
-
Ha salutato la presidente del collegio giudicante con un «vostro onore», come nei film americani. Ha proseguito, come nei film americani, i...
Nessun commento:
Posta un commento