martedì 16 dicembre 2014

Pulizia con candeggina e ammoniaca: donna condannata per il disagio subito dalla vicina di casa

Casus belli i vapori e i gas frutto dell’impiego eccessivo di detergenti chimici. E' giusto prestare attenzione alla pulizia e all’igiene, ma è da evitare il ricorso abnorme a sostanze che possono provocare fastidio alle persone presenti, anche occasionalmente, nel condominio. Il rischio – per la condomina propensa all’impiego di ammoniaca e candeggina – è quello di una condanna penale (Cassazione, sentenza 41726/14).

Si tratta di episodi ripetuti nel tempo, poco graditi nel contesto del condominio: gli strali verbali sono rivolti a una donna che è abituata ad impiegare «in modo eccessivo, in spazi condominiali ad uso pubblico, ammoniaca e candeggina». E le polemiche – frutto soprattutto delle contestazioni mosse dalla vicina di casa – si trascinano addirittura nelle aule del Tribunale, dove la donna viene condannata «alla pena dell’ammenda» e «al risarcimento del danno» per avere molestato «condomini ed estranei con emissioni di gas e vapori tossici».

Nessun dubbio sulla sussistenza del reato di “getto pericoloso di cose”. Di avviso opposto, invece, la condomina finita sul banco degli imputati... A suo dire, difatti, non è stato considerato che «la vicina di casa aveva una soglia di tollerabilità delle emissioni ben inferiore rispetto a quella dell’uomo comune»: non a caso, aggiunge, alcune persone hanno «dichiarato di non essere state molestate dalle esalazioni». E poi, viene ancora precisato, non si è tenuto conto della «saltuarietà dell’uso di detergenti», fronte, questo, che avrebbe meritato un approfondimento con un «accertamento in ordine alla intollerabilità» effettiva dell’uso di ammoniaca e candeggina. Ma, nonostante tutto, le obiezioni mosse dalla condomina sotto accusa si rivelano assolutamente inutili, perché in Cassazione viene confermata la condanna fissata in Tribunale.

Decisiva la condivisione, da parte dei giudici del ‘Palazzaccio’, dell’ottica adottata in primo grado rispetto al «quadro probatorio», fondato non solo sulle dichiarazioni di diverse persone – che hanno confermato la gravità del problema, raccontando di «odori forti, lacrimazione e problemi respiratori» – ma anche sugli «accertamenti fotografici» relativi alla strana «coloritura del pavimento, dovuta all’uso di detergenti» chimici. Altrettanto rilevante, poi, la constatazione che la condomina, dedita all’impiego di candeggina e ammoniaca, ha prolungato la «condotta molesta», pur «conoscendo il disagio» lamentato dalla vicina di casa, costretta a subire «emissioni» per nulla gradevoli. Tutto ciò conduce, come detto, a ritenere evidente, e acclarata, la «molestia» nei confronti non solo dei condomini ma anche delle persone estranee presenti occasionalmente nel palazzo.

Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Pulizia con candeggina e ammoniaca: donna condannata per il disagio subito dalla vicina di casa

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