Fatale la prolungata assenza del dipendente, il quale ha pensato bene di non contattare il proprio datore di lavoro. A prescindere dalla normativa contrattuale, è evidente la gravità della condotta del lavoratore, e il conseguente licenziamento. Lo ha stabilito la Cassazione, con la sentenza 25158/14.
Il caso
Al dipendente viene addebitata una «assenza ingiustificata protrattasi per oltre tre giorni», e tale condotta ha portato al «licenziamento per giusta causa». Provvedimento eccessivo? Assolutamente no, chiariscono i giudici di merito, i quali ritengono corretta la scelta compiuta dall’azienda. Così, per il lavoratore, ultima strada percorribile è quella della Cassazione... E di fronte ai giudici di terzo grado egli pone in evidenza un fatto importante, a suo dire: «al momento del licenziamento non si era verificata la fattispecie indicata nella lettera di addebito», cioè un’«assenza ingiustificata superiore ai tre giorni», poiché «al momento della contestazione, l’assenza, poi effettivamente protrattasi per oltre tre giorni, durava solo da tre giorni».
Tale ricostruzione, però, non modifica di un millimetro la posizione del lavoratore, il quale, per giunta, non ha neanche «prodotto la lettera di contestazione, quella di licenziamento né il contratto collettivo». Comunque, chiariscono i giudici, legittimamente in Appello si è ritenuto che «la clausola contrattuale collettiva avesse carattere esemplificativo e non tassativo». Anche perché, viene aggiunto, «la giusta causa di licenziamento è nozione legale e il giudice non è vincolato dalle previsioni del contratto collettivo», e, quindi, «il giudice può ritenere la sussistenza della giusta causa per un grave inadempimento o per un grave comportamento del lavoratore, contrario alle norme della comune etica o del comune vivere civile», ove «tale inadempimento o tale comportamento abbia fatto venir meno il rapporto fiduciario» rispetto all’azienda. Ebbene, in questa vicenda, contratto a parte, emerge che «il lavoratore non solo rimase assente per tre giorni, senza avvertire l’azienda, ma protrasse tale assenza ulteriormente, senza fornire alcuna giustificazione»: evidente la «grave violazione», da parte del dipendente, dei suoi «obblighi di diligenza». E proprio questo dato, concludono i giudici, rende comprensibile il «licenziamento» adottato dall’azienda.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Tre giorni a casa, ma nessuna comunicazione all’azienda: licenziato
Blog di attualità e informazione giuridica - Lo Studio Legale Mancino ha sede in Ferrara, Via J. F. Kennedy, 15 - L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione
giovedì 27 novembre 2014
Tre giorni a casa, ma nessuna comunicazione all’azienda: licenziato
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
Dal 2018 l’Avv. Emiliano Mancino aderisce al progetto Difesa Legittima Sicura, una rete di professionisti sul territorio nazionale che dà tutela legale a chiunque sia vittima di violenza.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ferrara: Violentò minore in auto. Condanna a dieci anni per il pedofilo seriale
Ieri la sentenza del Tribunale nei confronti uno straniero di 32 anni. Al termine dell’udienza la vittima, ora maggiorenne, ha pianto. É sta...
-
Ieri la sentenza del Tribunale nei confronti uno straniero di 32 anni. Al termine dell’udienza la vittima, ora maggiorenne, ha pianto. É sta...
-
Risponde di lesioni colpose di cui all'articolo 590 cod. pen. l'automobilista che apre la portiera della macchina per scendere e co...
-
Ha salutato la presidente del collegio giudicante con un «vostro onore», come nei film americani. Ha proseguito, come nei film americani, i...
Nessun commento:
Posta un commento