giovedì 3 luglio 2014

Pensionato, con reddito ridotto, ma gli immobili lo ‘fregano’: aumentato l’assegno a moglie e figlia

Ridefinito, in secondo grado, il regime dei rapporti economici tra marito e moglie: innalzato a 1.000 euro mensili il contributo a carico dell’uomo. Decisione compatibile col pensionamento dell’uomo, che ha sì visto contratto il proprio reddito ma che può comunque contare sulla disponibilità di un buon patrimonio immobiliare.

Il caso

Prima lavoratore, poi, a requisiti ottenuti, pensionato: passaggio logico – almeno per le vecchie generazioni... – che, però, comporta una riduzione della propria ‘forza economica’. Ciò nonostante, è comunque da aumentare l’assegno che l’uomo – arrivato al traguardo della pensione – dovrà versare in favore della moglie e della figlia (Cassazione, ordinanza 9658/14). Assolutamente sorprendente, almeno per l’uomo, la scelta della Corte d’Appello di rivedere il decisum del Tribunale, aumentando il quantum dell’«assegno mensile in favore della moglie e della figlia» e portandolo a 1.000 euro. A lasciar perplesso l’uomo è, in particolare, il fatto che l’assegno sia stato ‘ampliato’ nonostante egli abbia raggiunto la pensione, con «conseguente riduzione del reddito». Ma questa presunta contraddizione non è credibile, ribattono i giudici del ‘Palazzaccio’, confermando quanto stabilito in Corte d’Appello. In sostanza, è corretto ritenere «sottostimato l’importo dell’assegno» fissato in Tribunale, pur «tenendo conto della diminuzione del reddito» dell’uomo. Decisiva, in questo contesto, spiegano i giudici, la constatazione delle «proprietà immobiliari» dell’uomo, certificate dalla Guardia di Finanza: più precisamente, si parla di un «fabbricato del valore» di oltre 76milioni di vecchie lire e di un «terreno non edificabile» del valore di oltre 8milioni di vecchie lire. E, comunque, aggiungono i giudici, il fatto che «questi immobili diano scarso reddito» non è rilevante, perché l’uomo «potrebbe alienare un parte del suo patrimonio immobiliare per provvedere alla corresponsione dell’assegno per moglie e figlia». A completare il quadro, poi, anche la circostanza del «godimento», da parte dell’uomo, della «casa coniugale»: tale elemento è evidentemente a favore dell’uomo, e sicuramente prioritario rispetto al «ritorno della moglie presso la famiglia di origine».

Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Pensionato, con reddito ridotto, ma gli immobili lo ‘fregano’: aumentato l’assegno a moglie e figlia

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