E' possibile redigere un verbale di accertamento di infrazioni stradali in forma digitale ed automatizzata, nei casi in cui non possa procedere alla contestazione immediata dell’addebito al trasgressore. Lo afferma la Cassazione nella sentenza 20560/14.
Il caso
Il tribunale di Milano annullava l’ordinanza di sospensione dall’esercizio del pubblico servizio, emessa dal gip presso il tribunale di Busto Arsizio, nei confronti di un'agente di polizia locale, accusata del reato di cui all’art. 478 c.p. (Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in copie autentiche di atti pubblici o privati e in attestati del contenuto di atti).
Secondo l’accusa, dopo aver omesso di redigere l’originale di alcuni verbali di accertamento per infrazioni stradali, aveva inserito i dati nel sistema informatico, emettendo, così, delle false copie conformi relative ad atti pubblici inesistenti, in seguito stampati e notificati ai presunti responsabili delle violazioni del codice della strada.
Il pm ricorreva in Cassazione, lamentando la ritenuta insussistenza del reato ex art. 478 c.p., a causa dell’esclusione, operata dai giudici di merito, dei gravi indizi che, a suo avviso, integravano invece la fattispecie. Tuttavia, la Corte di Cassazione riteneva che mancasse il presupposto fattuale, cioè l’ipotizzata inesistenza dell’originale atto di accertamento, e la falsa predisposizione delle copie autentiche. Infatti, gli atti esistevano, anche se redatti in forma digitale ed automatizzata, come consentito dall’art. 383 c.d.s., mediante la creazione di files immodificabili inseriti nel sistema operativo del Comune.
Questo è un sistema di redazione del verbale consentito dalla legge nei casi in cui il pubblico ufficiale non possa procedere alla contestazione immediata dell’addebito al trasgressore. Per questi motivi, la Corte di Cassazione rigettava il ricorso.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Il poliziotto non ha bisogno di correre dietro al colpevole: il computer lo fa al posto suo
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martedì 29 luglio 2014
Il poliziotto non ha bisogno di correre dietro al colpevole: il computer lo fa al posto suo

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