La gelosia è uno stato passionale, causa non infrequente di delitti gravissimi, e quindi non può essere considerata un motivo futile. Lo ha chiarito la Cassazione con la sentenza 48162/13.
Il caso
Una discussione tra 2 giovani degenera in una lite che, purtroppo, porta alla morte di uno dei due ragazzi. In pratica, la ex dell’imputato si era ‘messa’ con l’altro ragazzo, la vittima della vicenda. Inizia una lite, per ‘fargliela pagare’, che termina con la morte di uno dei ragazzi, a causa di un colpo violento inferto alla testa con un cacciavite. Scatta, quindi, la condanna per omicidio aggravato dai motivi futili e dall’aver agito con crudeltà. Secondo i giudici di merito, infatti, l’imputato non aveva agito per ragioni di gelosia, ma per una sorta di bullismo, «volendo egli affermare la propria personalità» e punire la vittima che aveva osato accompagnarsi con la sua (ormai ex) ragazza. Di diverso avviso i Giudici di Cassazione che ritengono insussistenti le aggravanti dei futili motivi e dell’avere agito con crudeltà. L’imputato contestava alla vittima di essersi messo con la sua ragazza. Infatti, secondo gli Ermellini, l’imputato non avrebbe agito per bullismo e per affermare la propria personalità, in quanto la spinta preponderante all’azione «appare essere la gelosia che peraltro, tra le sue componenti, ha anche il desiderio di dimostrare – alla ex alla quale si è ancora legati, a se stesso e a tutti – di essere il più forte che non tollera di essere offeso». L’aggravante dei futili motivi – ha precisato la Cassazione – ricorre quando sussiste «un’evidente sproporzione tra movente ed azione delittuosa, tanto che il motivo, in alcun modo atto a giustificare il reato commesso, appaia più un pretesto, legato all’istinto criminale del reo, che una vera e propria causa determinata dal reato». La gelosia, invece, aggiunge la Corte, «è uno stato passionale», causa non infrequente di delitti gravissimi, e quindi «non può essere considerata un motivo futile». In conclusione, la sentenza impugnata viene annullata limitatamente alle circostanze ed al trattamento sanzionatorio.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Ex troppo geloso, ma non è un bullo: esclusi i futili motivi
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martedì 4 marzo 2014
Ex troppo geloso, ma non è un bullo: esclusi i futili motivi
Lo Studio Legale Mancino si occupa di tutte le fasi dell'assistenza legale in sede penale, sia per la difesa delle persone sottoposte a procedimento, sia per la tutela delle vittime di reato come parti civili. Lo Studio opera anche in tutti gli ambiti del diritto civile, dalla contrattualistica, al diritto di famiglia, separazioni e divorzi, successioni, diritti reali, assicurazioni e responsabilità civile, diritto bancario, nonché nel settore del diritto fallimentare e delle altre procedure concorsuali. L'Avv. Emiliano Mancino è abilitato alla difesa di fronte alla Corte di Cassazione. E' iscritto alle liste per il patrocinio a spese dello Stato. Lo Studio è a disposizione dei Colleghi che hanno necessità di collaborazione e/o di domiciliazione per tutti gli uffici giudiziari compresi nelle circoscrizioni dei Tribunali di Ferrara e Bologna.
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