mercoledì 15 gennaio 2014

Geografia giudiziaria, la Consulta boccia il referendum sul taglio dei tribunali


Non ci sarà alcun referendum sulla nuova geografia giudiziaria. La Corte costituzionale giudica inammissibile la richiesta di referendum abrogativo riguardante il taglio dei tribunali. Lo rende noto l'ufficio stampa della Consulta con un comunicato.

Il comunicato
“La Corte costituzionale, in data 15 gennaio 2014 - si legge nel comunicato - ha dichiarato inammissibile la richiesta di referendum abrogativo riguardante: - l'art. 1, commi 2, 3, 4, 5, 5-bis della legge 14 settembre 2011, n.148 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 13, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari); - l'intero decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dell'art. 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n.148); - l'intero decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 156 (Revisione delle circoscrizioni giudiziarie -Uffici dei giudici di pace , a norma dell'art. 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148). La sentenza sarà depositata entro i termini previsti dalla legge”.

Le posizioni in campo
A presentare richiesta di referendum abrogativo, che in novembre aveva avuto il via libera della Cassazione, erano stati i Consigli regionali di Abruzzo, Marche, Liguria, Campania, Calabria, Puglia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Basilicata. Le Regioni erano tornate a ribadire che, a loro parere, con la chiusura dei 'tribunalini’, si va incontro a pesanti ricadute sia sull'accesso dei cittadini alla giustizia, sia sul lavoro degli uffici giudiziari 'accorpanti’ quelli soppressi.

L'Avvocatura dello Stato, in rappresentanza del Governo, aveva invece sostenuto l'inammissibilità del quesito referendario, ritenendolo collegato al bilancio dello Stato e quindi non compreso tra le materie che, in base al dettato dell'articolo 75 della Costituzione, possono essere sottoposte alla consultazione popolare.

Zaia, battaglia continua
“Non si creda che la bocciatura da parte della Consulta del referendum blocchi la nostra battaglia per la sopravvivenza di quello di Bassano. Anzi, la sentenza avrà come effetto quella di renderla ancora più dura”. Con queste parole il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commenta la sentenza. “Ma quale 'piccolo’ Tribunale! Quello di Bassano - riprende Zaia - è e resterà un presidio di buona giustizia, efficiente, rapida, al servizio di un territorio fortemente antropizzato e industrializzato, uno dei polmoni dell'economia italiana”.

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fonte: ilsole24ore/Geografia giudiziaria, la Consulta boccia il referendum sul taglio dei tribunali

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