Dopo l’annullamento dell’ordinanza che disponeva la misura degli arresti domiciliari nei confronti di un giovane, in relazione al reato di violenza sessuale (art. 609 bis c.p.), da parte del Tribunale di Roma, il Procuratore della Repubblica propone ricorso per cassazione. In sostanza, la difesa dell’indagato sostiene che la persona offesa abbia avuto un rapporto consensuale con lo stesso e che la sua reazione sia derivata dalla presa di coscienza dell’assenza di precauzioni e dal relativo timore di conseguenze non desiderate, come dimostrerebbe l’attenzione per la prescrizione della «pillola del giorno dopo». Le dichiarazioni della sorella e del fidanzato della persona offesa dovevano essere valutate. La Cassazione (sentenza 26446/13) ritiene, invece, meritevole di accoglimento il ricorso del procuratore, in quanto i giudici di appello hanno «omesso di argomentare in ordine al contenuto delle diverse dichiarazioni rese da persone informate sui fatti», circostanza, questa, che non può essere considerata irrilevante rispetto alla coerenza interna del provvedimento. Pertanto, l’ordinanza impugnata va annullata con rinvio per nuovo esame.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Rapporto sessuale consenziente? Questo lo dice lui, ma ci sono altre dichiarazioni da valutare
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venerdì 29 novembre 2013
Rapporto sessuale consenziente? Questo lo dice lui, ma ci sono altre dichiarazioni da valutare

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