Durante il servizio notturno, un lavoratore (una guardia giurata) veniva aggredito e malmenata da alcuni giovani dopo che avevano speronato la sua auto di servizio costringendolo a fermarsi. A seguito delle percosse subite, la guardia deduceva di aver riportato lesioni permanenti nella misura del 20% per danno biologico, con 30 giorni di invalidità totale e 15 di invalidità parziale, e si rivolgeva al Tribunale per vedersi risarcire i danni dal proprio datore di lavoro. Risarcimento che, però, non viene riconosciuto né dai giudici di primo grado né da i giudici di appello. Al lavoratore, dunque, non resta che rivolgersi alla Cassazione (sentenza 12089/13). Ma, anche qui, senza ottenere risarcimento. Infatti, se da un lato è vero che il dipendente deve dimostrare l’esistenza del rapporto di lavoro, il danno subito ed il nesso causale con le mansioni svolte e, dall’altro lato, il datore deve dimostrare - per evitare di essere ritenuto responsabile delle lesioni subite dal dipendente - di aver adottato le misure idonee, in caso di aggressioni ai dipendenti conseguenti ad attività criminosa di terzi, la questione è differente. Non tutti i danni subiti dal lavoratore possono rientrare nell’ambito della tutela delle condizioni di lavoro. L’ampio ambito applicativo dell’art. 2087 c.c. (tutela delle condizioni di lavoro) non può essere dilatato fino a comprendervi ogni ipotesi di danno, sull’assunto che comunque il rischio non si sarebbe verificato in presenza di ulteriori accorgimenti di valido contrasto. Anche perché, così – chiarisce la S.C. - il verificarsi dell’evento costituirebbe «circostanza che assurge in ogni caso ad in equivoca riprova del mancato uso dei mezzi tecnici più evoluti del momento, atteso il superamento criminoso di quelli in concreto apprestati dal datore di lavoro». Nel caso di specie, poi, il lavoratore non ha in alcun modo rilevato in cosa fosse consistita la colpa del datore di lavoro, pertanto il suo ricorso non può essere accolto.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Guardia giurata malmenata, ma il datore non è responsabile
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martedì 1 ottobre 2013
Guardia giurata malmenata, ma il datore non è responsabile
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