Assolutamente illegittimo il ricorso a uno strumento che, attraverso scosse ‘azionate’ dal padrone con un telecomando a distanza, provoca dolore ed effetti collaterali, come la paura, nell’animale. Secondo alcuni, tale apparecchiatura è utile per l’addestramento, ma per la giustizia italiana è solo un modo per maltrattare il cane.
Il caso
Disponibile online, pubblicizzato assai, proposto a prezzi variabili e talora anche recuperabile in ‘offerta’ (ad esempio, su un sito di vendite in Internet). Eppure è da considerare ufficialmente vietato. Di cosa si parla? Del cosiddetto ‘collare elettrico’, o ‘collare d’addestramento’, da impiegare, secondo alcuni ‘teorici’, per ‘indirizzare’ il proprio cane. Ma, in realtà, da considerare, senza alcun dubbio, come strumento di tortura per l’animale. (Cassazione, sentenza 38034/13). Decisivo è il ritrovamento di un cane, che vaga «incustodito sulla pubblica via»: a richiamare l’attenzione è il suo collare, che risulta essere un «collare elettronico». Caratteristiche dell’apparecchio? Produrre scosse di varia intensità sul collo dell’animale, ovviamente su input del padrone con un apposito telecomando a distanza, per «reprimere», sempre secondo i ‘teorici’, «comportamenti molesti». Ma questa strumentazione – di vago richiamo medievale... – è da considerare assolutamente vietata, almeno in Italia. Per questo motivo, il padrone dell’animale viene condannato – su decisione del Giudice per le indagini preliminari – per aver detenuto il cane «in condizioni incompatibili con la sua natura, e produttive di gravi sofferenze». Ad avviso dell’uomo, però, è stato trascurato un particolare importante: il collare elettrico, «se utilizzato correttamente», è «necessario per un utile addestramento dell’animale, provocandogli solo una lieve molestia».L’obiezione proposta dal padrone del cane, però, viene respinta in maniera netta dai giudici della Cassazione, i quali ribadiscono, a chiare lettere, che «il collare elettronico» è da considerare «certamente incompatibile con la natura del cane». Perché l’«addestramento», che si presume di poter così realizzare, è «basato esclusivamente sul dolore» e «incide sull’integrità psico-fisica del cane, poiché la somministrazione di scariche elettriche per condizionarne i riflessi ed indurlo, tramite stimoli dolorosi, ai comportamenti desiderati produce effetti collaterali quali paura, ansia, depressione ed anche aggressività». ome si può parlare, allora, di «addestramento»? Piuttosto, è logico considerare gli «effetti» del ricorso al collare elettrico sul «comportamento dell’animale» come «maltrattamento» in piena regola. Proprio per questo, è da confermare la condanna nei confronti dell’uomo, così come decisa dal Giudice per le indagini preliminari.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it /La Stampa - Collare elettrico per addestrare il cane: è maltrattamento
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giovedì 26 settembre 2013
Collare elettrico per addestrare il cane: è maltrattamento
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