giovedì 14 aprile 2022

Carte e Bancomat: dal 30 giugno scattano le sanzioni per chi rifiuta i pagamenti digitali

Il Governo ha deciso di puntare anche sui pagamenti digitali per attuale il Pnrr (il piano nazionale di ripresa e resilienza). Così sono state anticipate al 30 giugno 2022 le sanzioni, inizialmente previste a fine anno, per gli esercenti che rifiutano i pagamenti con carte di credito o di debito. Inizialmente le sanzioni sarebbero dovute scattare dal 1° gennaio 2023, ma ora si è deciso di anticiparle di sei mesi.
Le sanzioni per chi non accetta i pagamenti digitali
Dal 30 giugno 2022, stando al testo dell'emendamento, chi non accetta un pagamento digitale di qualsiasi importo è passibile di una sanzione amministrativa pari a 30 euro a cui va aggiunta una percentuale pari al 4% del valore del pagamento rifiutato. In pratica, se un esercente dovesse rifiutare un pagamento di 100 euro rischierebbe una sanzione di 34 euro, la sanzione sarebbe pari a 30,20 euro se dovesse rifiutare un pagamento di cinque euro. L'esercente o il professionista deve accettare almeno una tipologia di carta di debito e una di carta di credito (identificate dal marchio del circuito di appartenenza): questi sono i requisiti richiesti affinché l'obbligo venga assolto. Non è quindi richiesto che vengano accettati tutti i pagamenti digitali, ma - nel momento in cui l'esercente aderisce a un circuito - deve sempre accettare i pagamenti con strumenti appartenenti a quel circuito, pena il rischio di incorrere nella sanzione.
Un obbligo rimasto finora solo sulla carta
Si ricorda che già dal 2014 chi effettua attività di vendita o prestazione di servizi (anche professionali) è tenuto ad accettare anche pagamenti effettuati tramite carte di credito o di debito, tranne in caso di disguidi tecnici. Un obbligo che è però sempre rimasto di fatto solo sulla carta dato che, nonostante siano state più volte annunciate, non sono mai arrivate le sanzioni. L'ultima volta se ne era parlato nell'ambito del decreto fiscale collegato alla manovra del 2020, ma l'iter parlamentare ha comportato lo stralcio del provvedimento. Questa sembra essere la volta giusta: le sanzioni sono funzionali perché la norma acquisisca il giusto valore per chi non la rispetta. Ben venga dunque l'anticipo della misura, tenuto conto che ci sono stati più di 7 anni per adeguarsi alla regola del Pos.

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