Trentacinque milioni di cartelle esattoriali ferme da mesi, più altri 15 milioni di accertamenti e avvisi: totale 50 milioni di atti del Fisco, in pratica uno per ogni italiano, in arrivo a partire dalle prossime settimane. Sono tutte scadenze precedenti la pandemia, che poi il governo nel corso del 2020 ha più volte rinviato per limitare i danni. E anche stavolta sul tavolo della maggioranza, sollecitata anche dalle opposizioni, c’è l’idea di andare incontro ai contribuenti in extremis. Un’intenzione che era già emersa prima del varo della manovra, a dire il vero, senza concretizzarsi: «Penso che serva una rottamazione quater per gli anni dal 2016 al 2019 per dare respiro nei casi di morosità incolpevoli – spiega la viceministra grillina dell’Economia Laura Castelli –. Un nuovo saldo e stralcio potrebbe evitare la notifica di milioni di cartelle».
Per le casse pubbliche l’operazione non è indolore, anche a fronte del crollo delle entrate fiscali nel 2020 e, in particolare, della riduzione di un terzo del gettito delle entrate da accertamenti e controlli: nei primi dieci mesi dell’anno – spiega il ministero del Tesoro – in cassa sono arrivati 3 miliardi di euro in meno, -30,8%. In attesa di nuovi provvedimento del governo, per gli interessati restano le agevolazioni fissate per l’emergenza Covid, e valide per tutto il nuovo anno, che guardano soprattutto alla rateizzazione, concessa a chi non riesce a pagare in un’unica soluzione: su tutte, la tolleranza fino a dieci rate arretrate anziché cinque e la possibilità di aderire a una dilazione di sei anni con domanda semplice per debiti fino a 100 mila euro anziché 60 mila.
I bonus
Intanto sul lato opposto, cioè quello dei crediti vantati dai cittadini, un’analisi dei commercialisti di Elexia mostra l’impennata degli ultimi anni, e in particolare del 2020 segnato dalla pandemia: i crediti Irpef superano quota 23 miliardi di euro, +50% dal 2009, e interessano un contribuente su due (21,7 milioni, il 52% del totale). È la conseguenza del larghissimo uso dei bonus fiscali come strumento di politica economica, come mostra il dato delle agevolazioni per la ristrutturazione delle case sfruttati da quasi dieci milioni di italiani, per un valore di 6,7 miliardi di euro.
In grande crescita anche le detrazioni: 36,2 milioni di contribuenti hanno scelto quelle da lavoro dipendente, 12,2 milioni quella per familiari a carico.
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